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Guardia di Finanza Umbria, 92 evasori e 343 lavoratori in nero o irregolari

Questa mattina è stato celebrato dalle Fiamme Gialle Umbre il 247° Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.

La cerimonia, presieduta dal Comandante Regionale Umbria della Guardia di Finanza Gen. B. Benedetto Lipari, ha avuto luogo presso la Caserma “Cap. M.B.V.M. Domenico Furbini”, nel rispetto delle limitazioni imposte dalla contingente situazione emergenziale di natura epidemiologica ancora in atto.

Alla presenza delle massime Autorità religiose, civili e militari regionali e di una ristretta rappresentanza di tutto il personale dipendente, è stata data lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale della Guardia di Finanza.

Nel corso del 2020 i Reparti del Comando Regionale Umbria hanno eseguito circa 33 mila controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 1.900 interventi ispettivi e circa 1.200 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese.

Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i
più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.

Nel 2020 sono stati scoperti 92 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria e 343 lavoratori in “nero” o irregolari.

Sono state eseguite, inoltre, circa 150 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di oltre 170 soggetti per reati fiscali (principalmente riferibili all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, a dichiarazioni omesse o fraudolente e ad indebite compensazioni).
Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di oltre 28 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a circa 67 milioni di euro.
Sono 5 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti, riconducibili ad esterovestizione della residenza fiscale, violazioni alla normativa in materia di monitoraggio fiscale ed alle disposizioni in materia di imposte sul valore degli immobili e sulle attività finanziarie detenute all’estero.

Ammontano, invece, a 80 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti. Complessivamente sono stati sequestrati oltre 65 mila chilogrammi di prodotti energetici e accertati circa 500 mila chilogrammi consumati in frode.

Nel settore del monopolio statale del gioco e delle scommesse, sono stati effettuati, circa 40 controlli, conclusisi con il riscontro di 18 violazioni e la denuncia di 6 soggetti.

Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

Oltre 270 sono gli interventi complessivamente svolti dai Reparti del Comando Regionale Umbria a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono circa 120 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e la Corte dei conti.

Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 400 mila euro, mentre si attestano su circa 1 milione di euro quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 173.

Con riguardo alle risorse indebitamente richieste o conseguite in relazione ai Fondi Strutturali o a quelle gestite centralmente dalla Commissione europea (cc.dd. “spese dirette”), sono state accertate frodi per oltre 260 mila euro.
Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per oltre 12 milioni di euro, a carico di 56 soggetti.

Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare oltre 700 mila euro indebitamente percepiti e circa 30 mila euro di contributi richiesti e non ancora riscossi, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 79 soggetti.

Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli basati su analisi di rischio, è stato pari a circa 45 milioni di euro.

Le persone denunciate per reati in materia di corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 79, di cui 3 tratte in arresto.

È utile sottolineare, a fattor comune, come un sicuro indice dell’incisività dell’azione investigativa sia rappresentato dal dato riguardante i sequestri: nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di quasi 7,5 milioni di euro.

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso dai Reparti del Comando Regionale Umbria nel 2020 si è concretizzato nel sequestro di beni per un valore di oltre 3,1 milioni di euro a seguito di 21 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio.

36 sono le persone denunciate, di cui 3 tratte in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno ai 14,5 milioni di euro. Con riguardo alla prevenzione, sono state analizzate 229 segnalazioni di operazioni sospette, 9 delle quali attinenti specificamente al fenomeno del finanziamento del terrorismo.

Nel campo dei reati fallimentari, sono state accertate distrazioni per un valore di oltre 60 milioni di euro.

Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza in materia di circolazione dell’euro e degli altri mezzi di pagamento sono stati effettuati, complessivamente, sequestri per un valore di oltre 40 mila euro.

In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 102 soggetti, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca eseguiti hanno raggiunto, complessivamente, la quota di circa 68 milioni di euro. Ammonta, invece, ad oltre 109 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro. Sono stati eseguiti, poi, circa 450 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia.

L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore.

In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato 111 interventi, sottoponendo a sequestro circa 1,8 milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri. Sono stati segnalati alle Procure della Repubblica n. 17 soggetti.

Il controllo economico del territorio nell’abito del Comando Regionale Umbria è stato effettuato attraverso l’impiego di 7.749 militari, in 3.612 pattuglie, nonché mediante lo sviluppo di 246 segnalazioni inoltrate dai cittadini al servizio di pubblica utilità “117”.

Nel settore di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, sono stati denunciati 84 soggetti, dei quali 24 tratti in arresto e sequestrati oltre 116 chilogrammi di sostanze di vario tipo. Sono stati infine segnalati all’Autorità Prefettizia per i conseguenti provvedimenti sul piano amministrativo 154 assuntori di sostanze stupefacenti.

A seguito dell’emergenza epidemiologia, la Guardia di Finanza ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia eseguendo circa 33 mila controlli, che hanno consentito di sanzionare amministrativamente 455 soggetti e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, circa 108 responsabili. La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine. In tale contesto, sono stati sottoposti a sequestro oltre 1,7 milioni di mascherine/dispositivi di protezione
individuale/dispositivi medici.

Foto: Guardia di Finanza ©

 

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