(Dal Corriere dell’Umbria) Sagre sì ma non potranno durare più di sei giorni. Rispetto ai limiti fissati con l’ordinanza dello scorso anno – di quattro giorni – si è raggiunto un compromesso “al rialzo” che, in questa fase, mette d’accordo ristoratori e pro loco.
L’intesa è stata raggiunta dopo gli incontri e le telefonate avvenuti tra Regione, Fipe (Federazione dei pubblici esercizi) e Unpli, Unione delle pro loco, da lunedì fino a ieri.
Al momento sono 21 le sagre e feste paesane iscritte al calendario regionale.
La prima, la festa dei patroni Pietro e Paolo a Pozzuolo di Castiglione del Lago, dovrebbe prendere il via il 26 giugno e concludersi il 29 dello stesso mese. C’è poi il caso di Guarda dove sono state programmate quattro diverse feste da quattro giorni per non incorrere in riduzioni. Ma la prima vera grande manifestazione da nove giorni, e che quindi dovrebbe subire un taglio di tre, è la sagra della granocchia di Capanne in programma dal 2 all’11 luglio. Per la data di inizio è atteso quindi un atto regolatorio della giunta regionale, un’ordinanza ad hoc. Che potrebbe arrivare già dai prossimi giorni. Nel dispositivo l’Umbria dovrà decidere se mantenere o meno l’obbligo delle mascherine Ffp2 al chiuso, ad esempio, e su questo è atteso un confronto in Conferenza Stato Regioni.
Entrando nel dettaglio dell’intesa, le sagre dureranno appunto sei giorni consecutivi, con un solo week end. Così fino alla fine dello stato di emergenza. Che scade il 31 luglio ma il governo Draghi ha fatto trapelare che verrà prorogato.