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Confartigianato Terni: “La fermata a Orte dei tav è il primo passo per il rilancio della competitività dell’Umbria meridionale”

Confartigianato Terni sostiene da sempre la soluzione della fermata a Orte dei treni ad alta velocità come fattore strategico per lo sviluppo dell’Umbria meridionale. Dal 13 giugno il frecciarossa direzione Nord (Firenze, Bologna, Reggio Emilia, Milano, Torino) fermerà a Orte alle 6.41 e il ritorno in direzione Sud fermerà alle 22.20: questo risultato è una grande soddisfazione per le forze sociali che si sono battute per conseguirlo e ci dà ragione sul livello di concretezza e realizzabilità dell’obiettivo per il nostro territorio.

Rivolgiamo un sentito plauso alle istituzioni che hanno sostenuto la richiesta (regioni Lazio e Umbria e comuni interessati, a partire da quello di Orte). Sono evidenti i vantaggi non solo turistici, ma relativi a tutti i settori dell’economia locale del risultato raggiunto, sarebbe un errore però intenderlo come la conclusione di un impegno, esso è una tappa di un progetto più ampio di miglioramento della competitività e maggiore integrazione dei territori facenti parte della strategia territoriale CIVITER (CIvitavecchia – VIterbo – TErni – Rieti, che interessa evidentemente anche il comprensorio dello spoletino) ed esalta lo stesso ruolo dell’Umbria (e di quella meridionale in particolare) nell’area vasta del Centro italia.

Coerentemente con questa impostazione sollecitiamo le istituzioni a fare presto non solo con i collegamenti conseguenti, ma con il potenziamento, previsto nel PNRR, dell’intera linea ferroviaria Orte-Falconara.

Il risultato infatti va inserito nella strategia del collegamento “DEI DUE PORTI” e cioè il collegamento veloce stradale e ferroviario per flussi importanti di persone e merci  tra i due porti del Centro Italia Civitavecchia e Ancona, in grado di integrare una fascia territoriale di grande valenza turistica e produttiva (industria crocieristica e cantieristica, poli chimici e siderurgici, snodi ferroviari, insediamenti di multinazionali e PMI operanti nell’alimentare, nei servizi digitali, nella ceramica, nel commercio). Tale collegamento oggi sconta l’arretratezza della linea Roma Ancona che è una linea in gran parte a binario singolo ed è in attesa di essere potenziata con il Recovery plan. In questo senso continuerebbe a mancare del tutto il tratto ferroviario Civitavecchia-Orte, nonostante le richieste delle categorie economiche e le raccolte di firme tra la popolazione dei territori interessati. A maggior ragione occorre impegnarsi anche per il collegamento stradale in relazione al quale mentre possiamo sperare nel completamento del tratto Monte Romano -Civitavecchia tramite il recovery plan, è ancora del tutto dimenticato dalla regione Umbria il rifacimento necessario del tratto stradale Spoleto-Terni anche se esiste una progettazione operativa per iniziativa della Camera di Commercio di Terni. Torniamo a richiamare l’attenzione di tutti sul fatto che rischiamo di diventare presto noti come regione Umbria per l’assurdità di una direttrice viaria a 4 corsie strategica per l’Italia che collega i due porti, ma che viene costretta alla viabilità ordinaria (nelle condizioni in cui versa la Spoleto Terni) in una “strozzatura” di soli 30 chilometri.

Foto: TerniLife ©

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