“Ma davvero non ci sarebbe amianto in Thyssen Krupp? E perché sembra ancora taboo parlarne, riconoscendo viceversa i benefici previdenziali di legge a chi è stato davvero esposto? Come mai su questa vicenda è precipitata una sorta di congiura del silenzio, quando ogni
persona responsabile dovrebbe viceversa denunciare con forza lo scandalo di una simile condizione di lavoro e di vita?” Queste sono le domande avanzate dal consigliere regionale Andrea Liberati (M5S).
Liberati rivela che “da quando, circa un mese fa, abbiamo sollevato tale tematica, il M5S ha ricevuto numerose segnalazioni, fotografie, indicazioni proprio da parte delle maestranze. Ho incontrato dipendenti e soggetti istituzionali, per poi recarmi alla Asl 2 insieme ai consulenti legali dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona), associazione diretta dall’avvocato Ezio Bonanni e in prima linea a difesa dei lavoratori. Presto giungerà ulteriore documentazione per implementare ancor più scientificamente un percorso nuovo assieme a tutte le persone di buona
volontà, difendendo salute e lavoro senza infingimenti e senza compromessi”. Facendo riferimento alle immagini che documenterebbero la presenza di amianto negli stabilimenti, Liberati annuncia: “Proseguiremo per mesi, allegando altre immagini, descrivendo fatti, segnalando
circostanze, specificando la situazione reparto per reparto: per ora ci limitiamo a questo, consapevoli che, entro breve, partiranno energiche iniziative al riguardo. Sulle fotografie c’è ben poco da commentare: uno scandalo, che prosegue in una sorta di imbarazzo generale. Ecco perché occorre soltanto rimboccarsi le maniche, riconoscendo la profondità del problema per poi doverosamente muoversi a livello politico nazionale”.
Liberati aggiunge: “E’ evidente che l’amianto in Thyssen Krupp è tuttora presente; laddove fosse mai bonificato, c’è comunque stato ben oltre quel 1992 che nelle sedi giudiziarie fu indicato all’epoca quale tempo limite per le finalità più diverse, a partire da quelle relative ai
dovuti ‘scivoli’ previdenziali in favore degli interessati. Frattanto, da parte nostra, è partita un’interrogazione urgente in Regione e altrettanto accadrà a tutti i livelli assembleari: chiediamo giustizia e intendiamo convintamente ripristinare la cornice di legalità violata, restituendo certezze a operai, tecnici, quadri, persone che devono avere autentico orgoglio per il proprio posto di lavoro, senza essere accompagnati da angoscia alcuna. Sono tempi nuovi, il bene comune è a portata di cuore: basta allora a silenzi, menzogne e mezze verità”.
Foto: M5S ©