Il Consiglio comunale di San Venanzo ha approvato l’ordine del giorno proposto da Ali (Autonomie locali italiane) nel quale si chiede che il governo Italiano conferisca la cittadinanza italiana per meriti speciali a Patrick Zaki, con riferimento al 2° comma dell’articolo 9 della legge sulla cittadinanza italiana. Sempre il Consiglio ha espresso solidarietà, sostegno e vicinanza alla famiglia del ragazzo e alle Università di Bologna e Granada ed ha chiesto infine al governo Italiano di impegnarsi in tutte le sedi istituzionali, con particolare riferimento all’Unione Europea, perché queste si attivino per il rilascio di Zaki.
Questo il testo del comunicato: “E’ notizia recente, tra l’altro, il prolungamento della detenzione di Patrick Zaki per i prossimi 45 giorni.Zaki è stato preso in custodia da agenti dell’agenzia di sicurezza nazionale (Nsi) egiziana nella mattina del 7 febbraio 2020 e fatto sparire per le successive 24 ore. Sappiamo dai suoi legali che è stato picchiato, sottoposto ad elettroshock, minacciato ed interrogato circa il suo lavoro ed il suo attivismo su diritti umani e civili. È finito davanti ad un pubblico ministero con l’accusa di aver pubblicato voci e notizie false volte a disturbare la pace e fomentare il caos, l’incitamento alla protesta ed il rovesciamento dello Stato, nonché per la gestione di un account social attraverso il quale avrebbe istigato all’utilizzo della violenza e di atti terroristici, con il fine di minare l’ordine e la sicurezza pubblica. La carcerazione è sempre stata prolungata per un approfondimento delle indagini mai avvenuto, in una situazione sempre più complessa a causa della pandemia.
Non possiamo permetterci un nuovo caso Regeni. Accanto alla continua ricerca della verità per quest’ultimo, dobbiamo impegnarci affinché la violazione di diritti umani nei confronti di Patrick Zaki non sfoci in una nuova tragedia. In questo senso vanno le continue pressioni da parte della comunità italiana ed internazionale. Numerose città si sono attivate per conferire la cittadinanza onoraria al ragazzo egiziano (Bologna, Bari, Milano, Castel Maggiore tra le altre) per mantenere alta l’attenzione sulla vicenda e la pressione sul governo del Cairo.
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