Incredibile quanto abbiamo visto oggi in assemblea. L’ennesima dimostrazione di come la Lega si preoccupi solamente di piegare le istituzioni al volere di un singolo partito piuttosto che entrare nella dialettica dei temi e delle misure concrete da sostenere, persino quando in ballo ci sono misure a favore delle persone con disabilità. Un gioco che ha spaccato la maggioranza, dove FdI che ha votato con responsabilità e onestà intellettuale l’atto presentato dalle minoranze è stata messa all’angolo dalla linea dettata dall’assessore veneto, Luca Coletto. Ma ad uscire veramente sconfitta oggi è tutta la regione Umbria e la capacità di costruire un percorso di ascolto e condivisione anche quando il chiaro intento è quello di rinforzare il sistema di protezione sociale e di cura delle persone non autosufficienti e delle relative famiglie. L’atto rappresentava la tappa dovuta dopo il percorso di ascolto, frutto di un confronto tenutosi nella passata legislatura. Nonostante oggi la priorità sia quella di garantire appropriatezza degli interventi e delle prestazioni sia a livello individuale sia a livello di sistema di welfare, considerando come prerequisito fondamentale per la realizzazione di ogni intervento e l’attivazione delle prestazioni la realizzazione del progetto personalizzato e budget di progetto. E’ sconcertante che il capogruppo della Lega abbia tentato di abbandonare l’aula per non affrontare il tema. Poco importa che poi i consiglieri leghisti siano tornati in aula, naturalmente per votare contro la mozione. Pensavamo che il dovere di chi governa la Regione fosse quello di alzare l’asticella e impostare le politiche sulla disabilità partendo dai bisogni reali delle persone, onde evitare che si creino casi come quello di Andrea, il bambino di 8 anni affetto da disabilità grave associata a malattia rara a cui sono state ridotte le ore di assistenza notturna e dimezzate le ore di Oss e di fisioterapia. Una storia che ci insegna che gli interventi elargiti non bastano a dare risposte ad una situazione complessa. Di fronte a questo il partito che guida la maggioranza della Regione oggi è scappato.
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