Importante momento di confronto istituzionale mercoledì 25 novembre per la Comunità Incontro Onlus che ha preso parte in video conferenza all’audizione sull’indagine conoscitiva sulle dipendenze patologiche diffuse tra i giovani.
L’audizione, si è svolta in diretta dalla Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, presieduta dalla Senatrice Licia Ronzulli. In Italia vivono circa 8 milioni e 200mila giovani. Di questi, il 10% si dichiara insoddisfatto delle proprie relazioni sociali, familiari, della propria qualità della vita e più in generale non vede prospettive per il futuro. A tale livello di insofferenza e mancanza di fiducia si accompagna nelle nuove generazioni uno scenario molto preoccupante correlato da un disagio che sempre più spesso si esprime attraverso dipendenze patologiche. Attraverso l’indagine, la Commissione Parlamentare ha inteso analizzare proprio questo fenomeno e Giampaolo Nicolasi – capostruttura della Comunità di Molino Silla che ha preso parte ai lavori – ha confermato l’allarme. Portando l’esperienza quotidiana della Comunità, ha sottolineato ai parlamentari presenti in video call “quanto la nostra società sia pericolosamente veloce, in continua trasformazione e quanto lo Stato al contrario non sappia adottare tempestivi interventi per arginare una catastrofe sociale ancor più amplificata dalla pandemia”.
Approfittando del prezioso momento istituzionale Nicolasi ha rivolto un appello ai membri della Commissione affinché “lo Stato sia esempio di chiarezza e di coerenza, evitando di alternare opinioni costantemente discordanti rispetto al consumo di sostanze, allo spaccio, al concetto di punizione per colui che spaccia, ma al contrario metta in atto sinergie importanti e lavoro di rete, che vada oltre qualsiasi colore politico”.
In questo senso è indispensabile che tutti gli stakeholders coinvolti, pubblici e privati, mettano in campo il proprio contributo, per aumentare e favorire una “consapevolezza collettiva” del problema, producendo così un approccio integrato tra tutti gli attori coinvolti, partendo dalla famiglia e dalla scuola, che rappresentano quei contenitori sociali ed emotivi capaci di aprire la strada ad un cambiamento, che con l’impegno di tutti, potrebbe condurre anche all’abbattimento degli ingenti interessi economici della criminalità organizzata dello spaccio.
Con tali parole la Comunità fondata da Don Pierino Gelmini auspica che si possa finalmente mettere da parte quella indifferenza sociale verso un’emergenza che sta pericolosamente diventando strutturale nel nostro paese e che proprio a causa dell’indifferenza – in primis delle istituzioni che non forniscono strumenti adeguati – rischia di essere percepita come “endemica” finendo di non ricevere più l’attenzione che merita”.