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Il Festival della sociologia chiude con il tema della disinformazione

Domani seconda giornata del Festival della Sociologia 2020, unico festival italiano dedicato alle scienze sociali. Tanti gli eventi e i protagonisti della giornata, tra questi la lectio del sociologo francese Dominique Wolton, un ‘esercizio di memoria’ per ricordare la figura e l’eredità di Antonio De Lillo e il panel di chiusura dedicato al tema della disinformazione realizzato in collaborazione con Formiche.

La giornata si apre con la lectio di Dominique Wolton, esperto dei rapporti tra società e tecnologie, su ‘Communication, incommunication, cohabitation: les défis politiques du XXI siècle‘ (alle 9.15 all’Auditorium Mauro Bortolotti nel complesso monumentale San Domenico), seguito alle 10.00 da ‘La traccia di Antonio De Lillo. Un’ora di lezione per una Sociologia pubblica‘, un momento per ricordare la figura e l’eredita di uno dei più stimati sociologi italiani: “ma per Antonio De Lillo non basta dire che è costume del Festival ricordare i grandi sociologi”, ha precisato Mario Morcellini, Consigliere alla Comunicazione della Sapienza di Roma. “E’ stato certamente un grande docente, organizzatore e manager di ricerche, istituzioni e associazioni sociologiche. Ma soprattutto – ha aggiunto – è stato esponente gentile e sorridente di una Scienza socialmente utile nello spazio pubblico. E’ indimenticabile e singolare la sua capacità di costruire reti amicali: così profonda da meritargli una pianta di ulivo secolare alla Sapienza di Roma. Una scelta strapiena di significati, ispirata liberamente a Cicerone: pianta alberi che parleranno ad altre generazioni”.

Panel

Dalle 11.10 al via le sessioni di panel in parallelo: all’Auditorium Mauro Bortolotti nel complesso monumentale San Domenico c’è ‘Le strade del contagio: il governo delle città al tempo del coronavirus’ con Annamaria Rufino collegata in diretta con due note voci del giornalismo italiano, Iman Sabbah (inviata Rai da Parigi) e Claudio Pagliara (inviato Rai da New York), mente nella Sala Consiliare c’è ‘Glocalità i(m)mediate. La seduzione digitale su Politici/Istituzioni e la responsabilità dei media‘. All’Aula Viola – Ex Casa del Popolo ‘La città globale: big data, algoritmi e computational sociology‘, nell’Aula Blu ‘Città, sostenibilità ed evoluzioni nell’era globale. Territori mediani, spazi pubblici e spazi sociali‘, mentre in Sala conferenze del Palazzo Vescovile ‘Linguaggio, linguaggi e narrazioni della società 5.0 al tempo della crisi Covid-19‘, e a Digipass ‘Multidiensional Risks in the XXI century. New perspectives. Introducing the ESA-ISA Conference in October 2021‘.

Dalle 12.20 in Aula Blu – Ex Casa del Popolo c’è ‘Accogliere la differenza nella città globale. Strategie e vulnerabilità nella metropoli romana‘, in sala Alvinio Misciano del Teatro Comunale ‘Le regole della qualità per la qualità delle organizzazioni sociali‘, in Aula Cinema Mario Monicelli ‘Gli immaginari della pandemia’ (Ais Immaginario).

Al Digipass un laboratorio partecipativo di co-design per i giovani, universitari e non, dal titolo ‘L’intelligenza collettiva giovanile alla prova: come risolvere i problemi sociali delle città in cui viviamo‘ in cui si potrà fare esperienza in prima persona, mettendosi in gioco come cittadini/e, dell’utilizzo dei metodi delle scienze sociali per creare innovazione sociale nella città/comunità.

LibriInFestival

Dalle 15.00 alle 16.15 è il momento della rubrica dedicata ai libri: nell’Aula Oriana Fallaci – Ex Casa del Popolo Gianfranco Pecchinenda presenta il suo ‘Il paradico degli interstizi‘ (Knot), mentre nella Sala consiliare di Palazzo Comunale si discute de ‘Il gioco del killer. Culture mafiose e minori‘ (Franco Angeli) di Antonio Cava. Negli spazi del Digipass ecco ‘Italiani che lasciano l’Italia, le nuove emigrazioni al tempo della crisi‘ (Mimesis) curato da Fabio Berti e Marco Alberio, nella Sala Alvinio Misciano del Teatro comunale ‘Sociologia della maternità‘ (Mimesis) con Davide De Sanctis, Sara Fariello e Irene Strazzzeri, mentre nella Sala Blu – Ex Casa del Popolo, ‘Direzioni di senso, migrazioni e conflitti sociali‘ (Franco Angeli) curato da Antonello Scialdone.

Chiusura
A chiudere il programma scientifico della due giorni di festival è ‘L’Italia post-Covid. Le radici politico-sociali e comunicative della disinformazione‘ (alle 16.30 all’Auditorium Mauro Bortolotti nel complesso monumentale San Domenico), un incontro realizzato in collaborazione con la rivista culturale Formiche. Il dibattito – che vede la partecipazione, in un mix in presenza e a distanza, di Mario Morcellini, Consigliere alla Comunicazione della Sapienza di Roma, Flavia Giacobbe, direttore di Formiche, Marco Delmastro, direttore del Servizio Economico Statistico, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, e Mauro Calise, Direttore di Federica Weblearning, Università Federico II – punta ad analizzare i processi di cambiamento del giornalismo alle prese con il dilagare delle fake news e una sovrabbondanza di informazioni che rischiano di minare la credibilità del sistema informativo.

Infine a chiudere il Festival della Sociologia 2020, alle 18.45 negli spazi del Teatro Comunale, la seconda e ultima delle serate ‘La Sociologia e le Arti Visive’ con ‘I suoni che verranno. Dai live ai consumi‘, il concerto di Alma Sax Quartet, in collaborazione con Istituto Musicale Briccialdi di Terni, e ‘Fare musica del Covid: bisogna ‘farla’ la musica‘, coordinato da Raffaele Federici e Ali Ait Abdelmalek.

 

La manifestazione adotta tutte le misure di sicurezza Covid19 previste sia dalle autorità amministrative che da quelle accademiche

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