Dopo l’inevitabile battuta d’arresto nazionale dovuto alle limitazioni imposte dal lockdown che nei mesi trascorsi ha limitato la circolazione sul territorio nazionale per motivi di contenimento dell’epidemia da Coronavirus, la sezione Polizia stradale di Terni ha ripreso ad effettuare controlli su specifici settori del trasporto su strada, compreso quello inerente il trasporto animali vivi.
“I servizi espletati in ambito provinciale e regionale – si legge in una nota della Polizia stradale – hanno portato all’accertamento di numerose infrazioni, soprattutto rispetto al trasporto di equidi. I controlli hanno coinvolto vari utenti che a diverso titolo movimentano cavalli con veicoli immatricolati in conto terzi facenti capo a società che trasportano gli animali a scopo economico commerciale, con veicoli riconducibili a società ludico dilettantistiche che spostano cavalli a scopi ludico ricreativi e sportivi non a fini di lucro, ed infine trasporti effettuati da privati o trasporti per uso proprio.
L’impianto normativo di riferimento è ampio e complesso e richiede una specifica preparazione degli operatori impegnati nei controlli; differenti categorie di trasporto fanno riferimento a norme diverse e in continuo aggiornamento, l’ultimo dei quali del 2018 è inerente le disposizioni che regolano il trasporto di cavalli effettuato non a scopo di lucro, ma al solo fine di promuovere l’attività ludico ricreativa/sportiva.
infatti tale tipologia di traporti è esente dalle rigorose norme previste dal Reg. CE 1/2005 recante disposizioni sulla protezione degli animali vertebrati durante il trasporto in ambito Ue, vigente invece nel caso di trasporto animali vivi in relazione ad un’attività economica. La movimentazione di animali vivi, in modo particolare equidi, della prima tipologia sono soggetti al regolamento di polizia veterinaria DPR n. 320/1954, alla Legge n. 218/1988 e al Decreto Legislativo n. 29/2011 (in relazione al reg. CE n. 504/2008), il quale disciplina specificatamente il trasporto di cavalli.
Le principali violazioni riscontrate riguardano la mancanza del modello 4, documento di provenienza dell’equide su territorio nazionale, che deve obbligatoriamente accompagnare il cavallo in ogni sua movimentazione insieme al passaporto. L’inottemperanza prevede la contestazione di una sanzione pecuniaria il cui pagamento in misura ridotta è pari a 600,00 euro per ogni capo trasportato. Altre violazioni riscontrate riguardano il trasporto di animali senza l’autorizzazione sanitaria nazionale del veicolo con sanzione pecuniaria prevista pari a 430,33 euro (art. 36 DPR n. 320/1954 e art. 6 Legge n. 218/1988).
I controlli sono stati effettuati ad ampio raggio tanto che è stato anche fermato e sanzionato un trasporto a fini economici di suini, per il quale è intervenuto sul posto anche il medico veterinario della Ausl Umbria 2 di Orvieto; in tale circostanza gli animali erano movimentati con un viaggio di breve durata, in condizioni di sovraffollamento in relazione alla densità di carico dei capi trasportati, alla superficie di carico e al peso/dimensione dei capi, non garantendo loro lo spazio sufficiente per i movimenti naturali, con rischio di decubito. Al trasportatore veniva contestato l’art. 7-3 del DLG n. 151/2007 (in relazione al Reg. CE n. 1/2005) (trasporto di animali vivi con modalità non ammesse) violazione che prevede la sanzione pecuniaria pari a mille euro”.
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