(da comunicato della Questura) Stroncato dalla Questura di Terni, nel quadro dell’operazione denominata “Alì Park”, un considerevole traffico di sostanze stupefacenti, in particolare eroina, gestito da un’associazione criminale che importava la droga dall’estero, la “lavorava” ed, infine, la cedeva a terzi, per rifornire il mercato cittadino e alcune aree della Toscana. Base logistica della redditizia attività illecita, un money-transfer nei pressi della stazione ferroviaria cittadina, utilizzato per un giro di affari ammontante a migliaia di euro al mese.
Dieci le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. di Perugia, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti indagati – 6 pakistani, 2 tunisini, 1 nigeriano e 1 italiano – ritenuti responsabili, a vario titolo, della violazione dell’art. 74 Legge 309/90 (associazione finalizzata al traffico stupefacenti). L’inchiesta, avviata dalla Procura della Repubblica di Terni, ha preso le mosse dal fermo di indiziato di delitto, per la violazione della normativa sugli stupefacenti, operato nel marzo 2019 a Ventimiglia dalla Squadra Mobile ternana, di un 41enne marocchino, residente in città, che si stava recando all’estero.
L’attività, poi proseguita con il coordinamento della Procura della Repubblica di Perugia e con il supporto del Servizio Centrale Operativo, della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e del Servizio Polizia Scientifica, ha consentito di far luce sul gruppo criminale, che riceveva lo stupefacente dal Pakistan, per lo più per via aerea. La droga, in alcune occasioni, veniva trasportata in forma solida, come fosse plastica o gomma per il rivestimento delle valigie, tanto da assicurare un perfetto occultamento ai “corrieri”. L’eroina, una volta giunta a Terni, veniva poi sottoposta ad una procedura chimica per riacquisire la consistenza originale.
A capo dell’organizzazione, un pakistano di 45 anni, residente a Terni, che “dirigeva” gli altri membri dell’organizzazione, impartendo ordini per tutte le varie fasi del traffico, dall’acquisto alla cessione. Oltre ai 6 pakistani, i 2 tunisini ed il nigeriano garantivano un canale continuativo e diffuso di cessione dello stupefacente: uno dei due tunisini ed il nigeriano erano difatti attivissimi su Terni, mentre l’attività dell’altro tunisino – residente ad Empoli – si concentrava su parte del mercato toscano.
La complessa ed articolata attività di indagine, è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione con il G.I.C.O. – Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata – Sezione G.O.A. – Gruppo Operativo Antidroga – della Guardia di Finanza di Ancona, con il quale sono stati operati ingenti sequestri di stupefacente ed arresti in tutta Italia: complessivamente oltre 12 kg di eroina e circa 300 gr. di cocaina e, sempre per la violazione della normativa sugli stupefacenti, ulteriori 6 arresti in flagranza di reato oltre ad un fermo di indiziato di delitto.
Fra gli arresti, quello di un italiano a Orte, nei pressi del casello autostradale e, in particolare, quello di un corriere pakistano minorenne, nel maggio 2019 a Trieste, mentre tornava dal Pakistan, dopo aver fatto scalo a Doha in Qatar e a Vienna in Austria, trovato in possesso di una valigia con all’interno una sostanza micro-saldata, simile alla plastica, poi risultata eroina per un peso superiore ai 6 kg. Sempre a maggio, sono stati arrestati due pakistani al casello autostradale di Orvieto, con oltre 2 kg. di eroina, mentre, a settembre 2019, sempre la sezione Antidroga della Squadra Mobile ternana ha arrestato una coppia di pakistani, moglie e marito, trovati in possesso di grossi frullatori artigianali in casa a Borgo Bovio – usati per la “preparazione” della sostanza stupefacente – e circa 1 kg. di eroina.
E’ stato accertato che l’organizzazione aveva sul territorio ternano la disponibilità di almeno 5 appartamenti, dove occultava lo stupefacente per poi “lavorarlo”, ubicati fra la stazione ferroviaria e il quartiere di Borgo Bovio, uno dei quali era proprio quello abitato dalla coppia dei giovani sposi.
All’esecuzione delle misure cautelari in carcere hanno partecipato, oltre alla Guardia di Finanza di Ancona, il Commissariato di P. S. di Empoli, la Squadra Mobile di Roma – due degli arrestati risultano domiciliati a Roma – il Reparto Prevenzione Crimine Umbria-Marche, unità cinofile di Nettuno e il Reparto Volo della Polizia di Stato.
Nel corso dell’esecuzione della misure cautelari, il nigeriano, destinatario della custodia cautelare in carcere, è stato arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio, perché trovato in possesso di 11 ovuli di eroina per un peso di oltre 120 gr, che all’arrivo degli agenti ha gettato nel wc, ma che sono stati comunque recuperati; inoltre sono state sequestrati in totale, oltre 10.000 euro.
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