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I Carabinieri di Orvieto contro il “Binge drinking”: ecco cos’è

(da comunicato dei Carabinieri) “Sono sempre più numerosi i giovanissimi che fanno uso di sostanze stupefacenti e alcoliche. Come testimoniato anche dalla comunità scientifica, l’inizio è precoce ed è in forte aumento l’utilizzo in fasce di età sempre più giovani”.

Negli ultimi tempi tra i ragazzi e le ragazze anche molto giovani dilaga il cd fenomeno del “binge drinking”, ossia l’assunzione in brevissimo tempo di una quantità smodata di drink per raggiungere ubriacature immediate; a tredici, quattordici anni un terzo degli adolescenti supera almeno una volta alla settimana la dose raccomandata ed il battesimo in Italia avviene fra gli undici e i dodici anni, senza grandi differenze fra giovani problematici o appartenenti alle cosiddette “famiglie bene”.

Deve necessariamente destare una particolare preoccupazione la tendenza dei minori a far uso di sostanze alcoliche e sostanze stupefacenti in quanto lo fanno in un momento in cui stanno maturando sia fisicamente che psicologicamente. Lo fanno in un momento in cui si sentono invincibili o ribelli o quando vogliono ribadire la loro indipendenza. Il consumo di alcol e stupefacenti toglie le inibizioni, offusca la lucidità, comportando l’assunzione di rischi e l’emergere di problemi potenzialmente letali.

Il consumo di alcol e droghe da parte dei minori può causare seri problemi a casa ed a scuola ma, vi sono anche conseguenze di carattere sociale per i bambini/ragazzi che bevono o si drogano, come il danno alla reputazione e problemi di autostima, qualora la situazione sfuggisse al controllo.

Inoltre, gli effetti dell’alcol e delle droghe, seppur non del tutto noti, può compromettere un corretto sviluppo cerebrale.

In questo quadro, analizzando episodi registrati nel territorio, anche l’orvietano non sfugge alle dinamiche sociali di città più grandi, infatti purtroppo molti giovanissimi, già prima di compiere i 14 anni, hanno fatto e fanno uso di alcol e droghe. Tale situazione pare essersi accentuata dopo il lockdown, forse per una voglia di libertà, di evasione e di condivisione alimentatasi tra le quattro mura domestiche in cui si è stati costretti a vivere per alcuni mesi.

In tale contesto particolare attenzione viene rivolta nei confronti dei giovanissimi, in particolare quando coinvolti in situazioni oggettivamente non ideali per uno sviluppo graduale, corretto e sano, cercando di coinvolgere i genitori portandoli a conoscenza di fatti che hanno visto attori i propri figli anche al fine di valutare possibili situazioni di disagio giovanile che debbano esser quindi rappresentate alla Magistratura minorile e, in particolare, alla Procura dei Minori di Perugia.

Negli ultimi mesi, decine di minori con i rispettivi genitori sono stati convocati presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Orvieto per fare luce su alcuni episodi, alcuni dei quali con possibili riscontri di natura penale, che hanno visto coinvolti alcuni giovanissimi cercando, nel contempo, il coinvolgimento dei genitori, che si sono dimostrati più che disponibili ad assumere le iniziative necessarie a supportare i ragazzi nelle loro scelte.

Nel corso dei colloqui è stata confermata la tendenza a far uso di alcol e droghe da parte dei giovanissimi che, loro malgrado, hanno dovuto ammettere davanti a genitori ignari le loro “debolezze”.

Alcune situazioni sono state oggetto di segnalazione all’A.G. di Terni, per responsabilità riconducibili a persone maggiorenni, ed all’A.G. minorile di Perugia anche per le valutazioni di carattere sociale legate a possibili disagi da parte dei minori.

A prescindere dalle normative in materia, il rispetto di sé stessi e degli altri è fondamentale ed è questo che le Istituzioni, la società e la famiglia devono far comprendere ai giovani in un periodo nevralgico per lo sviluppo di una persona quanto sia fondamentale tale principio basilare.

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