È inconcepibile il silenzio della Presidente Tesei in merito alla vertenza Sangemini. La Regione in qualità di soggetto a cui fanno capo le concessioni delle acque minerali non può più giocare un ruolo passivo, insignificante rispetto a questa partita. Servono garanzie per il territorio, serve rispetto per un marchio storico che è un vero e proprio emblema dell’Umbria come la Perugina. Inaccettabile che i livelli produttivi siano ai minimi storici e che gli investimenti siano fermi al palo condizionando il posizionamento sul mercato di un prodotto, tra gli altri del sito, come l’acqua Sangemini che ha un valore aggiunto imparagonabile nel panorama nazionale. Il mancato rispetto dell’avvio di un confronto territoriale, dove il management avrebbe dovuto illustrare le azioni utili al consolidamento del business, costituisce una chiara violazione degli impegni presi al Ministero. Il Mise, attraverso il vicecapo di gabinetto Giorgio Sorial, sta costantemente monitorando la situazione in stretto contatto con il sottoscritto e con l’on. Tiziana Ciprini. La Regione deve costruire con urgenza una cabina di regia con i sindaci, le organizzazioni sindacali facendo sentire unitariamente la voce del territorio.
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