Lo storico amministratore delegato della Fiat Vittorio Valletta visse a lungo nel castello di Parrano. Lo rivela il sindaco, Valentino Filippetti, che ricorda la storia del noto dirigente d’azienda italiano a cui il paese ha dedicato il parco pubblico che proprio gli eredi donarono al Comune. Il ricordo di Valletta si inserisce in una affascinante iniziativa che ha lanciato l’amministrazione comunale dedicando alcune zone del centro a tre personaggi legati a Parrano. Insieme a Valletta infatti il borgo dell’orvietano vanta anche la presenza di Gaio Fratini e Gernando Petracchi.
Il primo è considerato uno dei maggiori epigrammisti italiani. Redattore de Il Caffè di Giambattista Vicari, di cui ha curato nel 1992 un’antologia in volume, pubblicata dall’editore Lubrina, ha curato anche, fra le tante altre cose, con Antonio Delfini ed Ennio Flaiano l’Almanacco del Pesce d’Oro (1960). A lui è intitolata la piazzetta fra Palazzo Fratini e la chiesa del centro storico. Il secondo fu, tra gli altri impegni professionali, direttore del Laboratorio Sperimentale dell’Arsenale Militare di La Spezia dal 1929 al 1963. Porta il suo nome il lato est della nuova passeggiata di Parrano.
Alcuni cenni biografici: Vittorio Valletta (Sampiderna, 28 luglio 1883 – Pietrasanta, 10 agosto 1967) è stato un dirigente d’azienda italiano, dal 1921 al 1966 dirigente della FIAT, della quale fu amministratore delegato e, successivamente, presidente. Con l’avvicinarsi della seconda guerra mondiale decise di portare la famiglia a Parrano dove acquistò il Castello e una vasta proprietà. Finito il conflitto Valletta utilizzo la proprietà come luogo di relazione ad altissimo livello. Si deve a lui la realizzazione del casello dell’A1 a Fabro.
Laureato in scienze economiche e in matematica, prof. nell’Istituto commerciale di Torino, si dedicò, insieme, ad attività di consulenza, di organizzazione e di direzione in aziende medie e grandi, particolarmente nel campo automobilistico. Invitato nel 1921 da Giovanni Agnelli ad assumere funzioni di responsabilità nella FIAT, ne fu presto nominato direttore centrale, poi nel 1928 direttore generale e nel 1939 amministratore delegato. Alla morte di Agnelli (1945) assunse la presidenza del grande complesso torinese conservando le funzioni di amministratore delegato. Membro onorario della Pontificia Accademia delle scienze (dal 1956), cavaliere del lavoro (dal 1952), senatore a vita della Repubblica (1966).
Gaio Fratini (Città della Pieve, 6 settembre 1921 – Orvieto, 31 gennaio 1999) ha vissuto a Parrano nella casa di famiglia fino a pochi anni dalla morte. Era molto legato al proprio paese. Tra le sue raccolte di poesia si ricordano: I poeti muoiono (1952), Il Re di Sardegna (1961), La signora Freud (1964), Il caffè delle Furie, Italici piangenti e La luna in Parlamento (1973), Un derby in maschera (1985), Italici piangenti (1988) e La matita di Minerva. Poesie, 1945-1999 (2000, a cura di Paolo Mauri). Ha raccolto l’antologia La rivolta delle muse. Epigrammi d’Italia (1994). È stato anche sceneggiatore per film di Pietro Francisci e Domenico Paolella e per Boccaccio ’70 di Federico Fellini.
Gernando Petracchi (Parrano 1902 – Pavia 1976) Fu Direttore del Laboratorio Sperimentale dell’Arsenale Militare di La Spezia dal 1929 al 1963. Iniziò a frequentare le scuole a Parrano e studiò a Orvieto, Assisi, Roma e Torino. Fu direttore del Laboratorio Sperimentale dell’Arsenale di La Spezia. Fu consigliere Provinciale di La Spezia, si occupò anche molto della rivista “La Riforma della Scuola” per la quale teneva una rubrica di suggerimenti per l’insegnamento delle osservazioni scientifiche. Nel 1963 ebbe l’aiuto di alcuni professori dell’Università di Pisa ed ottenne un distacco presso quella Università dove lavorò fino alla sua morte.
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