(r.l.) “Se ami l’Italia, rispetta la distanza”. È lo slogan del Premier Giuseppe Conte per far entrare meglio il concetto nelle teste degli italiani. Il nuovo Dpcm parla chiaro e segue alla lettera quanto anticipato in conferenza stampa (leggi). Si allentano le norme, ma non è un liberi tutti dal 4 maggio. Gli spostamenti restano ancora per la sola necessità, ma è stato tolto il divieto di uscita dal Comune. Resta quello tra Regioni. C’è l’apertura alla visita ai parenti, ma Conte non vuole “party familiari”, le visite si fanno con massima attenzione. Ok anche per studenti o lavoratori al “rientro al domicilio o residenza”: una norma che aiuta chi era rimasto fuori dalla propria città per il lockdown. Rimane, ovviamente, il divieto assoluto di assembramento. Le nuove disposizioni sono efficaci fino al 17 maggio 2020,
“Sono consentiti – si legge nel Dpcm – solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”. Con queste novità sugli spostamenti, è pronta a cambiare l’autocertificazione: sarà inserita la voce della visita familiare.
Conte ha dato anche indicazioni circa le prossime riaperture (leggi il calendario) di bar, ristoranti, negozi, parrucchieri, estetisti ma anche sullo sport. Sì all’attività sportiva con distanziamento di due metri (e senza restrizioni per lo spostamento); attività motoria con un solo metro di distanza tra i praticanti. No ad attività ludica-ricreativa all’aperto. Gli atleti professionisti (o “di interesse nazionale”) che praticano attività individuali tornano ad allenarsi il 4 maggio; quelli che fanno sport di squadra (ad esempio la Ternana), il 18 (leggi). Tuttavia, sospese le manifestazioni sportive di ogni ordine e disciplina.
Riaprono i parchi ma necessario distanziamento (e dove non è possibile garantirlo, i sindaci possono ordinare la chiusura); le aree attrezzate per bambini restano chiuse. Deroga per i funerali (con 15 persone, distanziamento, mascherine, possibilmente all’aperto) ma no ancora alle messe (ed è polemica). Ristoranti e bar riaprono al pubblico il 1° giugno, ma chi vorrà – oltre alle consegne a domicilio – potrà fare l’asporto, il take away (ma non si consuma davanti o nel punto vendita ma a “casa o in ufficio” dice Conte).
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