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Acquasparta, un febbraio tutto da vivere. E quante bellezze da conoscere | ‘Paese che vai’

Continua la rubrica settimanale di TerniLife. Si chiama “Paese che vai”. È a cura di Ilaria Alleva e punta a far conoscere, ai ternani e non, i nostri comuni. Bellezze tutte da scoprire, tra architettura, storia, gusto, appuntamenti. “Paese che vai” punta a creare un almanacco, un’agenda, che permetta a tutti di saperne di più dei nostri paesi, di scoprirli prima leggendo e poi visitandoli, in un weekend, in un giorno, per una vacanza lunga o corta, per un pranzo o una cena. Vi consiglieremo cosa visitare e gli eventi irrinunciabili cui è impossibile non partecipare. TerniLife è disponibile a integrazioni e segnalazioni, pronta ad ascoltare tutte le realtà del territorio. Scriveteci! [email protected].

(di Ilaria Alleva) Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata ai paesi del Ternano. Oggi è il turno di Acquasparta.

DOVE SI TROVA – Con i suoi 4 726 abitanti, Acquasparta si erge a 320 m s.l.m. nel sud dell’Umbria, tra le antiche sorgenti dell’Amerino e di Furapane. Dista meno di 20 km da Terni. Fa parte dei Borghi più belli d’Italia. Guido Morichetti, Assessore a Turismo, Cultura, Sport e Comunicazioni Esterne ci invita a visitarla in questo periodo: “Ad Acquasparta è in corso la XXVII edizione del famoso Carnevale dei Bambini, il 9, il 16 e il 23 febbraio, con grandi carri allegorici realizzati dagli artigiani del posto, i trenini, il bruco mela, i giochi e le attrazioni varie, che attirano ogni anno migliaia di persone e soprattutto bambini mascherati provenienti dall’Umbria e da fuori regione. Dal 14 al 23 Febbraio, inoltre, tutte le sere, sarà aperta la Taverna, con un menù di buonissimi prodotti tipici e ricette locali. La mattina del 16 e del 23 febbraio saranno possibili visite guidate a Palazzo Cesi, grazie ai volontari della Pro Loco che si sono messi a disposizione. Il 15 Febbraio ci sarà presso la Casa della Cultura, la presentazione del Calendario 2020, un’occasione per “fare paese” e dove saranno presentate le “foto dei mesi”, con i volti di acquaspartani noti e che rappresentano diversi aspetti della collettività. Un’occasione per incontrarli e sentire le loro testimonianze di vita. In un mese dedicato alle maschere ci sembrava giusto dedicare un pomeriggio ai volti sinceri degli abitanti di questo bel territorio”.

QUANDO NASCE – Le prime testimonianze sono successive al X sec. Si presume che le terre comprese tra il Ducato longobardo di Spoleto e le città di Todi e Terni (dunque anche Acquasparta) furono date in feudo dall’Imperatore Ottone I di Sassonia al Conte Arnolfo, che figura addirittura tra i firmatari di un documento del 962 in cui Ottone I dona molti possedimenti terrieri alla Chiesa. Si ritiene che proprio il conte Arnolfo abbia fatto costruire alla fine del X secolo le abbazie di S.Barbara e di S.Nicolò, nucleo del primo insediamento abitativo ancora edificato con fango e pali. Nel 1002 la zona fu al centro di uno scambio tra l’Imperatore Enrico II e il papa, scambio da cui il pontefice ottenne le terre comprese fra Terni, Narni e Spoleto: Acquasparta fu dunque assoggettata allo Stato della Chiesa tramite l’Abbazia di Farfa, anche se non è certo per quanto tempo. Ciò è confermato da un registro del 1115 e un documento del 1118. Alla fine del XII secolo i discendenti di Arnolfo avevano ormai preso il nome di Bentivenga o Nobili di Acquasparta, ma furono sottomessi da Todi nel 1233, nonostante le resistenze. Todi esercitò il suo potere su Acquasparta fino al 1489, quando Papa Innocenzo VIII dichiara la cittadina libera. Tuttavia, nel 1500 il borgo si ritrovò ancora coinvolto nelle lotte dei tudertini, avendo ospitato una delle due fazioni in lotta all’interno della stessa Todi e finendo così per essere espugnata da Altobello da Canale o Chiaravalle. I Guelfi di Todi chiesero aiuto a Lucrezia Borgia che intercesse per loro con papa Alessandro VI. Quest’ultimo mandò i suoi migliori capitani di ventura a distruggere il castello di Acquasparta. La cittadina venne in seguito riannessa alle Terre Arnolfe sotto il dominio della Camera Apostolica. Nel 1540 Pier Luigi Farnese fece in modo che Acquasparta entrasse tra i possedimenti di Isabella Liviani (figlia di Bartolomeo d’Alviano e moglie di Gian Giacomo Cesi). Sisto V la rese ducato nel 1588 e il borgo raggiunse il massimo splendore sotto la guida di Federico Cesi, il quale fondò, a soli 18 anni, nel 1603, la famosa Accademia dei Lincei (tuttora esistente). Dopo la morte di Federico, Acquasparta fu colpita da due calamità: la peste del 1630 e il devastante terremoto del 1703. Dopo la dominazione francese del periodo napoleonico, il borgo tornò a far parte dei possedimenti del papa (dato che i Cesi avevano rinunciato ai diritti su queste terre) fino al 1861. Entrò a far parte della giurisdizione di Terni quando venne istituita la Provincia, nel 1927.

COSA VEDERE – Acquasparta ha conservato l’aspetto medievale con i suoi dedali di vicoli e le sue antiche porte. Il cuore pulsante è sicuramente in Piazza Federico Cesi, da cui Palazzo Cesi domina tutto il borgo. Il palazzo risale alla metà del 1600 e contiene le iscrizioni romane derivanti dalle rovine di Carsulae. Galileo Galilei fu ospitato da Federico Cesi proprio in questo palazzo, e nel cortile si può osservare la torretta e l’orto botanico utilizzati come laboratorio dai membri dell’Accademia dei Lincei. La decorazione dell’edificio è emblematica della pittura di gusto romano nell’Umbria del ‘500. All’interno è possibile osservare vari affreschi di Giovan Battista Lombardelli e decorazioni varie di altri artisti del tempo. Invece la tomba di Federico Cesi è ubicata nella Chiesa di Santa Cecilia al cui interno è possibile ammirare opere pittoriche degli artisti dell’Italia centrale tra il XVI e il XVIII secolo. Tra i moltissimi edifici religiosi sono da ricordare la Chiesa della Madonna del Giglio e quella di San Francesco, che sorgono appena fuori le mura; la Chiesa del Santissimo Sacramento del 1685, che oggi è, invece, Museo della Comunità e al centro del suo pavimento ospita un mosaico romano proveniente da Carsulae; la Chiesa di San Michele Arcangelo, abitata ancora oggi da un’eremita. Tra i luoghi di interesse archeologico c’è anche la Casa della Cultura Matteo d’Acquasparta: ospita infatti, nell’ex convento di San Francesco, una mostra permanente di reperti. Famose sono le sorgenti dell’Amerino, note per le proprietà benefiche contro i calcoli renali, la gotta e gli acidi urici. Secondo la leggenda, queste acque furono fatte sgorgare dallo stesso San Francesco intorno al 1200. È dalle fonti circostanti che Acquasparta prende il nome: letteralmente infatti vuol dire “Acque sparse”. C’è un cimitero monumentale che ospita diverse strutture interessanti dal punto di vista architettonico, come la cappella neogotica. Vale la pena fare un giro anche nelle frazioni.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI – Come detto, in questo periodo il Carnevale domina i viottoli acquaspartani. L’evento principale è però a giugno: la Festa del Rinascimento è una rievocazione della vita di Federico Cesi che si protrae per quindici giorni. Tra spettacoli, laboratori, convegni e taverne, spiccano il “corteo dei doni”, formato da trecento figuranti in costumi d’epoca che chiudono la festa; la gara del “piatto rinascimentale”, che ripropone piatti seicenteschi; il “teatro di contrada” e il “Grande Gioco dell’Oca”. A novembre c’è la Festa del Vino Novello con degustazione di castagne e vini novelli. Per Natale c’è la Fiera Lincea con mercatini ed eventi artistici e musicali per tutto il mese di dicembre fino al 6 gennaio. Ma gli eventi sono tantissimi e sparsi per tutto l’anno. Acquasparta è un gioiello della bassa Umbria che non potete perdere!

Foto: TerniLife ©

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