Una riflessione ampia, approfondita, per un tema complesso come quello dell’odio in Rete che potrebbe riguardare potenzialmente ognuno di noi. Come uscire dall’incubo se si finisce nel mirino dei cosiddetti “odiatori da tastiera”? Una esperienza di primo piano è quella che oggi pomeriggio è stata al centro della presentazione del libro di Flavio Alivernini, dal titolo “La Grande Nemica” presso la Casa delle Donne. Il libro racconta, post dopo post, fake dopo fake, “la più violenta campagna di delegittimazione ai danni di un politico nella storia della Repubblica”. Il libro è la storia dell’odio on line ai danni dell’ex Presidente della Camera, Laura Boldrini, vittima di un “safari umano” come scrive lo stesso Alivernini, responsabile della comunicazione e stretto collaboratore della Boldrini. Ma non è solo questo. E’ anche e soprattutto storia del suo riscatto.
Valentina Galluzzi dell’Associazione Terni Donne, ci ricorda che “l’odio in rete può colpire chiunque persone in vista e persone sconosciute e le donne sono tra i bersagli più colpiti, addirittura donne già vittime di gravi discriminazioni come ci ricorda ciò che è recentemente accaduto a Liliana Segre. Se colpisce delle adolescenti le conseguenze possono essere anche molto gravi. La ricostruzione della campagna d’odio nei confronti dell’ex Presidente della Camera, Laura Boldrini, condotta in questo libro in modo puntuale ci parla però anche di come questo odio, presente nella società italiana, alimentato ed amplificato dal web, può essere strumentalizzato a fine elettorali e di accrescimento di consenso politico. Un salto di qualità o forse uno sdoganamento fatto ad hoc da chi studia il “sentiment”, così viene chiamato, della rete per costruire campagne elettorali e di consenso.”
Il libro è stato presentato dalla giornalista Chiara Damiani che ha più volte rimarcato l’urgenza di un intervento a livello legislativo in grado di contrastare il fenomeno dell’odio on line. E’ l’autore stesso che ha spiegato quale strategia ha ideato per ribaltare in chiave positiva l’odio che aveva preso di mira la ex Presidente. “Ho suggerito alla Boldrini di pubblicare nomi e cognomi, portare i suoi Haters in tribunale e rispondere direttamente a Salvini” . “Siamo cosi riusciti a catalizzare intorno a lei una vera e propria “comunità digitale di sostegno”.
Elisabetta Piccolotti, consulente di comunicazione e tra le fondatrici del progetto nazionale “Odiare ti costa” ha sottolineato come la destra, non solo quella di Salvini, abbia compreso, prima ancora delle forze progressiste, il potere dei social network, quali forme di controllo delle masse, usando le tecniche di comunicazione apprese dall’Estero, dalla Russia di Putin e dalla destra Americana.
Ha raccontato quindi che Salvini, già dopo la chiusura del quotidiano “la Padania”, attraverso un giornale on – line chiamato “Il Populista” avente come motto la frase: Scatena la bestia che è in te, abbia già in quei tempi, incentivato l’odio on line avendo capito benissimo le potenzialità garantite dall’anonimato della rete.
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