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© Marco Merlini / Cgil Rimini 07 Maggio 2014 Prima giornata di lavorI del XVII Congresso Nazionale CGIL Mario Bravi, segretario generale Cgil Umbria

MORTI BIANCHE IN AUMENTO, BRAVI: “SI DEVE PUNTARE SULLA CULTURA DELLA PREVENZIONE E SUL POTENZIAMENTO DEI CONTROLLI”

Ennesimo incidente mortale sul lavoro quello del 12 gennaio 2016 a Castiglione della Valle. Argomento delicato e doloroso sul quale è intervenuto l’ex segretario regionale Cgil Umbria, Mario Bravi.

“Nel 2015 rispetto al 2014 le morti bianche in aumento del 6% – scrive in una nota Bravi – Occorre rialzare la guardia contro la strage in atto. Non bastano la reazioni indignate del giorno dopo a proposito degli incidenti mortali sul lavoro che, crisi o non crisi, riprendono a crescere in tutta Italia e anche in Umbria”.

“Martedì 12 gennaio un giovane lavoratore immigrato di 31 anni e’ morto a Castiglione delle Valle nel comune di Marsciano -ricorda l’ex segretario Cgil –  In un territorio, tra l’altro , che appena pochi mesi fa avevamo segnalato tra quelli a forte rischio vista la crescita progressiva del ricorso al lavoro nero e irregolare, in particolare nel settore agricolo. Un ennesimo fatto tragico che riapre il capitolo delle morti bianche nella nostra regione e che speriamo non debba essere il primo di una lunga serie di lutti anche in questo 2016”.

Bravi fa un’analisi dei dati presentati dall’osservatorio indipendente di Bologna sulle morti sul lavoro, curato da Carlo Solicelli, e, dichiara , “ci costringono purtroppo ad essere pessimisti. Infatti i numeri ci dicono che, nonostante la diminuzione dell’attività produttiva dovuta alla crisi economica, nel 2015, le vittime in Italia sono stati 678 contro i 661 del 2014, con un aumento quindi di oltre il 6%.  Molto pesante anche la situazione dell’Umbria che nell’arco del 2015 ha visto purtroppo 14 decessi sul lavoro, di cui 11 nella provincia di Perugia e 3 nella provincia di Terni. Se poi teniamo conto dei morti in itinere e degli incidenti su strada, sei dei quali sono imputabili anche a cause di lavoro, nella regione si sale addirittura a quota 28″.

“In questa lugubre graduatoria – continua Bravi – l’Umbria continua a detenere un triste primato, seconda solo al Molise, con un indice di infortuni mortali pari a 61,4% contro una media nazionale di 35,1%. Va fatta inoltre una seria riflessione sul fatto che le morti bianche costituiscono il 2,8% dell’intero dato nazionale rispetto ad una popolazione che numericamente rappresenta solo l’1,4% del totale”.
I più colpiti sono i lavoratori migranti: in Umbria gli incidenti mortali sul lavoro riguardano i lavoratori extra comunitari nel 43,5% dei casi. Come uscirne? “Sicuramente ridando valore e diritti al lavoro che non può assolutamente essere considerato una merce e, da questo punto di vista, è indubbio  – sottolinea Bravi – che l’introduzione del Jobs act ha introdotto elementi ulteriori di indebolimento della dignità e quindi delle tutele del lavoratore. La sicurezza nei luoghi di lavoro quindi deve essere messa a tutti i livelli tra le priorità dell’agenda politica ed istituzionale al fine di far crescere ulteriormente buone pratiche, informazione e cultura della prevenzione, il rispetto delle norme antinfortunistiche ed il potenziamento del sistema dei controlli“.

Foto: TerniLife ©

 

 

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