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Domani la presentazione del restauro della grande tela dell’annunciazione di Jacquesstella

Nell’imminenza della festa di Santa Fermina patrona di Amelia, venerdì 22 novembre alle ore 16 presso la concattedrale di Amelia si terrà la cerimonia per la presentazione del restauro della tela “L’Annunciazione” (1628) di Jacques Stella, restauro realizzato con il contributo della Fondazione Carit di Terni ed eseguito da Simone Deturres, restauratore di Beni Culturali della ditta Arianova 999 di Narni.

Il grande dipinto ad olio su tela l’ “Annunciazione” (hxl cm 400×294) versava in un grave stato di conservazione che ha richiesto grande cautela nello svolgimento delle operazioni di recupero, che si sono protratte, tra brevi sospensioni e riprese, per oltre dodici mesi nel corso dei quali il dipinto, conservato per lunghissimo tempo assieme alla sua “gemella” Adorazione dei pastori in uno dei locali della chiesa, è stato trasportato nel laboratorio di restauro di Narni, delicatamente ripulito, foderato, stuccato e reintegrato, quindi riportato arrotolato in cattedrale, montato su nuovo telaio, verniciato e ricollocato a parete.

La superficie dipinta è stata pulita a tamponcino con applicazione di diverse miscele solventi che hanno permesso di recuperare le vivaci cromie originali offuscate da strati di sporco e vernici ossidate, sotto alle quali è riemersa la firma dell’autore e la data di esecuzione Faciebat Jacobus Stella Gallus Lugdumensis 1628. Molto impegnativa la fase di foderatura, che consiste nell’incollare una nuova tela di lino sul retro del dipinto, che ha richiesto quasi un mese intero di lavoro e l’adozione di inedite soluzioni tecniche. L’opera così preparata è stata stuccata con gesso e colla di coniglio quindi cromaticamente reintegrata con pigmenti a vernice Gamblin, fase questa molto delicata, costantemente concordata con il funzionario della Soprintendenza di Perugia, protrattasi per oltre quattro mesi. Al termine della reintegrazione pittorica il dipinto è stato arrotolato attorno ad un apposito tubo di cartone e riportato in cattedrale ad Amelia dove si è provveduto a montarlo su un nuovo telaio appositamente progettato e realizzato, derivazione di quello denominato Telatec, costituito da una struttura rigida di sostegno e tratte perimetrali espandibili, che garantisce il tensionamento corretto e costante del supporto di tela dell’opera, ottenuto mediante azione calibrata con chiave dinamometrica. L’ultima fase, la verniciatura a spruzzo di una miscela calda di vernici lucida ed opaca ha preceduto la delicata operazione di montaggio a parete, ad una quota di oltre sette metri, che ha richiesto la realizzazione di un ponteggio e l’intervento di cinque persone per il sollevamento del quadro, che così composto arriva a pesare oltre cinquanta kilogrammi. Dopo la collocazione a parete si è provveduto a sistemare due pannelli laterali rivestiti in tessuto di Alcantara grigio antracite al fine di ottenere uno stacco visivo più incisivo rispetto al fondo della parete, dotata per l’occasione con un nuovo sistema di illuminazione con fari led.

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