È di 99 milioni di euro la manovra complessiva del bilancio 2019 della Provincia di Terni approvato lunedì dal Consiglio provinciale con i voti della maggioranza e l’astensione delle opposizioni. Il documento finanziario, come previsto dalla legge, è stato sottoposto anche all’assemblea dei sindaci la cui decisione è stata inefficace perché non ha assolto ai requisiti di legge, soprattutto per il mancato raggiungimento del quorum di popolazione previsto. La mancata approvazione non è però vincolante ai fini del via libera del Consiglio.
Il bilancio incamera dopo 5 anni di grandi difficoltà i fondi statali che consentiranno anche di affrontare meglio il piano di riequilibrio dei conti dell’ente facendo scendere nel triennio il disavanzo sotto il milione di euro. Altro elemento positivo è costituto dalla sospensione del pagamento delle rate dei mutui accesi con la cassa Depositi e Prestiti essendo la Provincia inserita nelle aree del sisma.
Anche le entrate tributarie sono in leggero aumento. Per quanto riguarda l’imposta Pra l’importo è di circa 6 milioni e mezzo di euro, per la Rcauto è invece di circa 8 milioni e 600mila euro e per l’imposta sui rifiuti solidi urbani dovuta dai Comuni è di oltre 1 milione e 100mila euro.
Nel bilancio non sono state iscritte le voci riguardanti gli stanziamenti della Regione Umbria per le strade regionali ex Anas gestite dalla Provincia e per il settore trasporti. Questo, ha spiegato il presidente Giampiero Lattanzi illustrando la manovra, perché la Regione non ha ancora definito gli importi.
“Possiamo finalmente parlare di bilancio di svolta – ha dichiarato lo stesso presidente Lattanzi – dopo 5 anni di grandi difficoltà che hanno costretto anche a ricorrere ad un piano di riequilibrio, si registrano di nuovo consistenti trasferimenti statali. Oggi con la nuova situazione dei conti possiamo tornare ad investire, per esempio sul parco mezzi e sull’edilizia scolastica, sistemando anche le palestre a favore delle società sportive.
Alcune criticità permangono – ha concluso Lattanzi – come quella della definizione delle risorse da parte della Regione per le strade ex Anas e per i trasporti e per la gestione di altre deleghe prima di competenza della Provincia. Speriamo che l’interlocuzione con la Regione riparta e che il nuovo governo mantenga questa linea, proseguendo nel percorso finalizzato a ridare un ruolo alle Province”.
I consiglieri di maggioranza Federico Novelli e Daniele Longaroni hanno rimarcato l’importanza delle novità di quest’anno per tornare a garantire servizi essenziali al cittadino ed hanno sottolineato la necessità che si continui a lavorare su questa linea di orizzonte. Monia Santini e Tamara Grilli, della minoranza, hanno invece rimarcato da un lato l’opportunità di poter visionare i documenti con tempi più lunghi rispetto a quelli attuali e dall’altro le difficoltà tecniche e tecnologiche dell’ente che hanno reso difficile consultare i documenti inviati ai rispettivi account di posta.
Gianni Daniele, sempre dell’opposizione, ha invece espresso preoccupazione per i futuri orientamenti del nuovo governo. “E’ formato – ha specificato – da alcune forze politiche che non hanno partecipato alle elezioni provinciali e da altre che sono state le artefici del tentativo di chiusura delle Province stesse. Inoltre – ha concluso – nonostante che il ternano abbia dato per decenni una spinta decisiva alla crescita dell’Umbria, questa Provincia è considerata di livello e importanza secondari, senza, per giunta, che i consiglieri regionali abbiamo mai battuto i pugni sul tavolo per rivendicarne ruolo e importanza”.
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