“Dalla prossima settimana inizieranno gli interventi di messa in sicurezza che consentiranno a breve la riapertura dello storico Parco Le Grazie, chiuso al pubblico dal 5 marzo del 2015 a causa dei danni subiti dagli alberi per il vento e gli eventi atmosferici”. A darne notizia è l’assessore all’ambiente e al verde pubblico Benedetta Salvati, dopo che gli uffici hanno finalmente completato il lungo e complesso iter che ha comportato il coinvolgimento della Comunità Montana prima, dell’Afor poi e della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, dal momento che il Parco delle Grazie è considerato d’interesse storico – artistico e dunque sottoposto a tutela ai sensi dell’art. 10 c. 4 lettera f) del D. Lgs. 42/2004.
“Fin dall’inizio del nostro mandato amministrativo – spiega l’assessore Salvati – abbiamo cercato di sbloccare questa vicenda annosa che privava i cittadini dell’accesso a uno dei parchi più belli e interessanti della città. Appena avremo completato gli interventi sugli alberi, che saranno eseguiti dall’Afor, ripristineremo tutti i sentieri e i camminamenti interni e sostituiremo i giochi per i bambini. Il parco storico delle Grazie tornerà così ad essere una parte importante e centrale della grande area verde tra viale Trento, viale Trieste, San Valentino e via Martin Luther King, il vero polmone verde della città utilizzato da centinaia di cittadini per attività sportive, o semplicemente per relax. Il nostro obiettivo è valorizzare ulteriormente l’intera area, con percorsi segnalati, cartellonistica, iniziative anche in collaborazione con le associazioni già presenti o interessate”.
L’ultimo nulla osta per gli interventi al Parco delle Grazie è arrivato subito dopo Ferragosto con una nota della Sovrintendenza registrata al protocollo dell’Ente il 16 agosto con la quale, a seguito di un’ulteriore sollecitazione inviata dall’assessorato al verde pubblico il 28 giugno scorso, la Sovrintendenza stessa esprime parere favorevole di compatibilità paesaggistica per l’intervento di messa in sicurezza del parco.
Intervento che è stato progettato sulla base di diversi sopralluoghi iniziati già nel 2015 e che hanno poi portato a una relazione tecnica con la “Valutazione delle condizioni vegetative, fitosanitarie e biomeccaniche” degli alberi. In particolare, a seguito dei danni per il maltempo e considerate le condizioni generali delle alberature, sono state esaminate 52 piante ed effettuate 54 analisi tomografiche, con relativi calcoli di resistenza alla rottura.
Sono stati tenuti in considerazione diversi elementi tecnici: la propensione al cedimento e la vulnerabilità sia nel tronco che nei rami, in considerazione della funzionalità principale dello spazio come area verde di accesso pubblico, per garantire il massimo della sicurezza ai frequentatori.
“L’Agenzia Forestale provvederà così, secondo le indicazioni del piano approvato, all’abbattimento di 36 alberi e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle altre alberature che ne hanno bisogno, sempre secondo le indicazioni della relazione tecnica. Gli alberi abbattuti sono già stati in parte sostituiti con nuove alberature in altre zone della città e in parte saranno ripiantati anche all’interno del parco, dove comunque resterà una vegetazione fitta e pertanto i tecnici sconsigliano di ripiantumarli tutti in loco. In ogni caso, alla fine dell’intervento, il saldo complessivo tra alberi abbattuti e ripiantumati sarà positivo. In più avremo recuperato alla sua piena funzione un parco storico chiuso da anni e che – come detto – intendiamo valorizzare ulteriormente con nuove iniziative”.
Il parco delle Grazie sorge intorno alla chiesa e al convento delle Grazie (di proprietà dell’Asl, nell’ambito del centro geriatrico), su un colle e in un bosco ben evidente in tutte le mappe antiche della città, presso la fonte denominata Pan Perduto. Il primo cenobio francescano è datato al 1474. L’attuale denominazione si diffuse in seguito ad alcuni avvenimenti miracolosi che si verificarono presso la fonte, che da allora venne chiamata Fonte delle Grazie.
La fonte tuttora collegata alla fontana sarà anch’essa ripulita, insieme alla lapide che riporta i versi di Furio Miselli collocata proprio sopra la fontana stessa.
“Ci sta lassù a le Grazzie ‘na fontana/è, la fontana de san Bernardinu/Se ch’acqua bella! Pare argentu finu/che chi la bee se sende arsuscità.(Acqua che fa passallu ‘gni dolore,/acqua che lèa le pene da ‘gni core./Fontana mia, non te seccà…/co ‘st’acqua bella tia/i famm’arsanà!”. (Furio Miselli, Fontana Mia)
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