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Torna Popoli e Religioni: focus su come integrarsi in Italia

Ogni anno Popoli e Religioni – Terni Film Festival dedica un focus ad una diversa regione del mondo, con l’obiettivo di integrare le comunità di quei paesi che vivono in Italia, con incontri, ma anche canti, danze e una cena etnica.

“Dal 2005 – spiegano gli organizzatori –  abbiamo raccontato l’India, la Polonia, l’America Latina, la Cina, l’Africa, la Bulgaria, il Maghreb, i Balcani, la Scandinavia, la Palestina, il Marocco, la Romania, ancora l’India e la Nigeria: quest’anno racconteremo l’Italia: perché fosse nessun popolo ha più bisogno di integrarsi in Italia, degli italiani. Ha paura dell’altro chi non conosce sé stesso; ha paura che gli “invasori” gli rubino religione, cultura e tradizioni chi non conosce la propria religione, la propria cultura, le proprie tradizioni. Ci siamo messi nuovamente in gioco e non deluderemo il pubblico, garantiamo qualità, spettacolo e divertimento”.

Ma ‘Popoli e Religioni’, si sa, pur volendosi confermare come festival popolare, rappresenta per tutti un momento di profonda riflessione sulla convivenza di popoli e religioni appunto: «Nostro il compito di favorire il dialogo e la concordia, attraverso la spiritualità – ha detto il vescovo della diocesi di Terni, Narni, Amelia Giuseppe Piemontese -. ‘First man’ è  un titolo evocativo che suggerisce tanti concetti differenti; in ogni caso rimettiamo al centro l’uomo in un periodo in cui la vita umana ha sempre meno valore. Paolo VI parlava dell’uomo fenomenico, a me viene in mente l’uomo concreto di oggi, immerso in eventi particolari come le migrazioni. I Primo uomo, è bene ricordarlo – ha aggiunto -, è Gesù Cristo: lui modello, figlio di Dio fatto uomo che ha preso su di sé sofferenze e debolezze per dare speranze nuove. Quello che oggi tenta di fare la Chiesa, spesso accusata di aver perso il contatto con la gente per occuparsi solo di migranti. Evidentemente non si ha la percezione di quel che si dice. L’esperienza di Lourdes con i malati dell’Unitalsi ne è un esempio come pure il viaggio nella Bosnia Erzegovina dove ancora si leggono i segni della guerra, lì la Chiesa locale con l’aiuto di altre, compresa quella italiana, si sta dando un gran da fare».

Foto: TerniLife ©

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