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Insulti a Filipponi sugli Sprar: ‘Gli immigrati mettiteli tutti a casa tua’

Il consigliere Francesco Filipponi (Pd) è stato oggetto di insulti in rete. Dopo le sue dichiarazioni in merito alla decisione dell’amministrazione comunale sugli Sprar e quindi di continuare a dar vita al progetto di accoglienza degli immigrati a Terni, è stato “attaccato” in rete da un post contenente insulti e volgarità.
“Ringrazio questa ragazza a cui farò a breve arrivare una querela”. Spiega Filipponi in un post su Facebook. “Tra l’altro persona che conosco da anni, non residente a Terni. Scrivere questa roba oscena comporta una totale assenza di conoscenza. Le 70 persone (oggi 64) sono qui da oltre 3 anni, tra cui 11 minori se non erro e devono continuare a rimanere qui sulla base delle leggi del nostro Stato. Bene inteso avremmo dovuto continuare lo stesso servizio, pur senza risorse, ciò in base a quanto previsto dagli accordi tra ministero e Prefettura. Invece come ho già scritto bene ha fatto l’amministrazione a continuare i progetti sprar con atto giuntale utile all’accreditamento. Detto questo chi mi conosce sa che quando leggo questo cose so fare sano umorismo, ma l’ignoranza mista a non conoscenza cattiveria non è sopportabile non per me, ma per le istituzioni”.
Questa la posizione di Filipponi sugli Sprar: “Leggiamo ormai da giorni di una amministrazione comunale divisa sulla posizione da prendere in merito agli Sprar. Noi chiediamo, senza alcuna polemica ideologica ma affrontando la questione con sano e costruittivo pragmatismo, che il comune di Terni, sui centri di accoglienza, collabori con il governo centrale. Nei prossimi giorni, ovvero il 30 giugno 2019, ci sarà una scadenza tecnica per accreditarsi nei siti del ministero degli Interni in attesa che il Ministro durante l’estate emani il decreto sul futuro dell’accoglienza. Il progetto Sprar di Terni nei prossimi giorni ultimerà la ripulitura della facciata de Liceo Tacito, dove peraltro si diplomerà anche un ragazzo che è stato ospite nel progetto di accoglienza del Comune di Terni con sua mamma diversi anni fa. Insomma al Classico lo Sprar di Terni celebrerà nei prossimi giorni una serie di successi per nulla scontati: integrazione, senso di comunità e civismo declinati nel modo più concreto possibile. Risultati da intestare esclusivamente al personale e alle risorse dei progetti Sprar. In una fase in cui da 3 anni non ci sono più arrivi a Terni di profughi, abbandonare progetti per l’accoglienza di poche decine di persone – il numero non ha mai superato le 70 unità – che comunque dovranno rimanere in città, e mandare indietro 1.500.000 di euro all’anno, sarebbe surreale. Risorse che sono sempre servite a gestire un fenomeno che esisterebbe comunque ma senza governo e senza servizi.
La decisione in un verso o nell’altro sarebbe presa anche sopra la testa dei comuni della zona sociale coinvolti. Sarebbe l’inizio dell’insicurezza vera, di percorsi autentici di marginalità, clandestinità e pericolo. Siamo convinti che un’eventuale scelta di questo genere sarebbe motivo di grande preoccupazione anche per Prefettura e Questura.
I progetti Sprar e Sipromi sono la risposta non sono il problema, tant’è che durante l’estate il Ministro, appunto, emanerà il decreto per la prosecuzione di questi servizi. E quei soldi, ormai va detto con chiarezza, non si possono utilizzare per anziani, ragazzi o per le buche: il Governo italiano dovrebbe mandarli indietro all’Unione Europea. Per questo chiediamo al sindaco di non ascoltare gli ululati ideologici di qualche suo assessore – peraltro non condivisi dalla gran parte della giunta . ma di procedere all’accreditamento. Il mantenimento di servizi che servono a contrastare marginalità e clandestinità, che portano sul territorio risorse economiche significative, è interesse della città, ad iniziare dall’Amministrazione comunale che la guida”.
Foto: RietiLife ©
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