Un’antica tradizione riscoperta che colora e unisce la città dal centro storico alle frazioni. Dal 7 al 9 giugno “Orvieto in fiore” ritorna ad animare il week end di Pentecoste che la città del Duomo celebra con la tradizionale discesa della Palombella. Particolarmente ricco il programma della settima edizione della manifestazione, presentato questa mattina nella Sala delle Quattro virtù del Comune dal Comitato cittadino dei quartieri, che vede al centro gli appuntamenti ormai consolidati della sfida delle infiorate e il torneo dei balestrieri che concorrono all’assegnazione del Palio della Palombella fra i quattro quartieri di Orvieto.
Il prologo il 7 giugno, alle 17,30 nella sala consiliare del Comune, con la presentazione dei bozzetti delle infiorate, elaborati dagli studenti del liceo artistico, sui quali si cimenteranno 10 gruppi di infioratori. “Custodi non tiranni, per un nuovo rapporto tra persona e creato” è il tema dell’edizione 2019, tratto dall’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco, scelto come di consueto dal vescovo di Orvieto-Todi, monsignor Benedetto Tuzia, che premierà anche il miglior disegno. Le infiorate saranno realizzate all’interno di chiese e palazzi della città a partire dalla mattina del sabato coinvolgendo circa 200 persone mentre saranno circa 13mila i fiori e 800 i mazzi di crisantemina e semprevivi che verranno utilizzati per comporre i disegni di 2,40 x 3 metri.
Domenica alle 12 in piazza del Duomo la discesa della Palombella cui seguirà la benedizione del Palio che sarà poi assegnato nel pomeriggio in piazza del Popolo al termine della sfida tra i balestrieri dei quattro quartieri. La rievocazione fa rivivere il palio dei balestrieri che tra il ‘400 e il ‘500 si teneva proprio negli stessi luoghi e in particolare vuole far rivivere la giornata di Pentecoste del 1464 che con le “nozze monaldesche” tra Giovanna Monaldeschi della Cervara e Pietro Antonio Monaldeschi della Vipera segnò la pacificazione dopo un secolo di sanguinosi scontri. Il Palio sarà accompagnato dallo spettacolo del Gruppo dei musici e sbandieratori dei quartieri, da ballerine e cornamuse e dal corteo che quest’anno si arricchisce di dieci nuovi costumi. Quelli della coppia dei Monaldeschi, di grande pregio e realizzati dal noto costumista umbro Daniele Gelsi, saranno indossati da Susanna Fini e Simone Polegri. Gli altri, ideati e cuciti da Cristina Gori, rappresentano quattro coppie di famiglie di altrettanti quartieri: per l’Olmo i Simoncelli (Giannotto Simoncelli e Girasole Monaldeschi della Cervara interpretati da Roberto Paoletti e Anna Maria Paolini), per il Santa Maria della Stella i Montemarte (Carletto Montemarte di Corbara e consorte interpretati da Marta Savoia e Nicolò Fratini), per il Serancia i Marsciano (Ranuccio di Marsciano e consorte impersonati da Alberto Bellini e Sofia Sensi), per il Corsica gli Avveduti (Ernesto e Margherita Musini interpretati da Luigi Petrangeli e Alberto Bellini). Nuova anche la scenografia in piazza con le panche dei quartieri e dei Monaldeschi disegnate dal professor Renzo Orsini e realizzate da Fausto San Giovanni. I costumi del corteo sono stati realizzati in collaborazione con la Ceprini costruzioni mentre la sartoria Mir ha invece realizzato quelli dei vessilliferi dei quartieri e dei gruppi di danze medievali.
A colorare ed abbellire la città nei tre giorni dell’evento, oltre al mercatino florovivaistico e artigianale in piazza della Repubblica, i concorsi nati e cresciuti con “Orvieto in fiore” e diventati parte integrante della manifestazione: “Vetrine e balcone fioriti con i colori dei quartieri” a cura della Fidapa Bpw Italy e “Aperitivo floreale street food”, in collaborazione con la wedding planner Maria Rosa Borsetti, che quest’anno si arricchisce del suggestivo “aperitivo medievale archeologico” che sarà servito al Pozzo della Cava.
A pochi mesi dalla scomparsa, sabato alle 17.30, “Orvieto in fiore” renderà omaggio alla figura di Reno Montanucci, orvietano doc e grande sostenitore della manifestazione. Con “Le rose di Reno”, accompagnati dalla musica, si darà voce ai racconti contenuti in un libro in cui gli amici hanno voluto fissare il ricordo di Montanucci.
Strettamente collegata al tema delle infiorate è l’iniziativa dedicata alle api, una delle specie più a rischio per i cambiamenti climatici e il diffuso ricorso ai pesticidi. Sabato e domenica a palazzo dei Sette il mercato dei produttori del territorio, a cura della condotta Slow Food, sarà accompagnato da laboratori di degustazione di miele e formaggi. In programma anche “Api sui fiori di Orvieto…in fiore”, l’esposizione dei lavori e dei prodotti delle scuole di infanzia di Porano e Montecchio, delle primarie di Orvieto e Sferracavallo, dell’istituto Professionale Agrario di Fabro e delle associazioni Andromeda e Albero delle Voci. La Scuola di apicoltura dell’Etruria inoltre proietterà presso la sala Digipass della Biblioteca comunale il film documentare “Un mondo in pericolo”. A San Giuseppe, dall’8 al 23 giugno, anche la mostra fotografica “Dalle api al miele. Le api, noi e il futuro del Mondo”.
Tante anche quest’anno le iniziative collaterali che arricchiscono il programma. In vetrina sabato e domenica in piazza San Giuseppe il “Merletto di Orvieto, fiore di un’arte tutta al femminile” con l’esposizione di Loretta Lovisa mentre nelle serate di venerdì e sabato il vino delle cantine locali e la musica saranno protagoniste nel quartiere medievale con “Cantine sonore” a cura di Radio Orvieto Web. Sabato festa anche dall’altra parte della città con “La Notte bianca a Pistrella” che sarà animata da negozi aperti, musica dal vivo, artisti di strada e giochi popolari.
Non mancheranno anche gli appuntamenti dedicati alla lettura, alla musica e alla danza. Mercoledì 5 giugno, come anteprima della manifestazione, “Sorella Terra”, letture ad alta voce alla libreria Valente mentre venerdì alle 16.30, alla Libreria Giunti al Punto, letture animate e laboratorio creativo con “Ci vuole un fiore”, presenti anche gli stand dei produttori di Città slow. Sempre venerdì, alle 21 in piazza della Repubblica, il concerto di arie liriche della Vocal Accademy of Orvieto in collaborazione con Opera Argentario della Maremma. Infine sabato alle 21.30 in piazza Duomo lo spettacolo della scuola di danza Scarpette rosse “Musiche, colori e parole dal Mediterraneo”.
“Un programma – evidenziano Leonardo Mariani e Armando Fratini del Comitato cittadino dei quartieri – che rispecchia lo spirito con cui è nato il Comitato, vale a dire quello di aggregare tutta la città dal centro alle frazioni, e quello con cui è cresciuto Orvieto in fiore che anche quest’anno metterà insieme una serie di eventi in grado di valorizzare tutti i quartieri. Per questo non resta che invitare tutti gli orvietani ad abbellire la città con i colori dei loro quartieri e a tifare per i propri colori per far vivere anche ai tanti turisti che arriveranno a Orvieto un’esperienza da ricordare”.
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