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Il Premio Mimosa 2019 va a Samantha Falciatori

Il racconto “Come rose d’inverno” di Samantha Falciatori ha vinto il premio Mimosa 2019. Un lavoro apprezzato dalla giuria, incentrato sulla necessità di abbattere il velo della paura e fuggire da intolleranza e guerra, dall’orrore delle torture e degli stupri, il mezzo più antico per sfregiare l’anima delle donne.

La premiazione del concorso ideato e promosso dall’associazione Minerva-MinervAArte in collaborazione con il Comune di Narni, assessorato alla cultura, e con la commissione Pari opportunità, ha visto una grande affluenza di pubblico. Per la categoria adulti seconda classificata Emanuela Ruffinelli, per la categoria B riservata alle scuole medie superiori primo premio a Clelia Lunetta e secondo a Domitilla Magherini, entrambe dell’istituto Gandhi.

Per la categoria C riservata alle scuole medie Inferiori, si sono classificati  tre ex-aequo al primo posto: Gioia Maria Apuzzo, Gioele Bonifazi, Alessandro Patrizi, Mari Samuel Thomas, Prahnoour Kumar, Clizia Montecchiani, Alberto Menichetti e Virginia Cotini, tutti dell’istituto omnicomprensivo Narni Scalo, e Tommaso Pellegrini dell’ Istituto omnicomprensivo Narni Centro. Menzione della giuria al racconto di Rachele Astolfi.

C’è stata poi la consegna del Premio Minerva 2019 a Loredana Bobbi. Per lei un’opera di Lauretta Barcaroli. La Bobbi, assistente sociale a Narni, “ha affrontato situazioni particolarmente dolorose con fermezza, schierandosi sempre dalla parte dei più deboli, anche pagando prezzi di non poca rilevanza. Si è impegnata e si impegna nel volontariato e adesso raccoglie storie. Ha sostenuto nuovi percorsi di formazione alla Libera Università dell’autobiografia di Anghiari ed è capace di appassionarsi perché sa che nelle biografie degli altri c’è sempre anche un pezzetto di noi e che una città senza memoria di storie è un agglomerato informe”.

Al termine delle premiazioni l’inaugurazione della personale di Angela Palmarelli, che resterà al museo Eroli  fino al 12 maggio. L’installazione allestita nella sala del Ghirlandaio, la maestosità della Pala, riflessa nell’opera della Palmarelli, hanno creato una commistione magica, che ha catturato i visitatori arrivati anche da altre regioni.

Foto: CESVOL ©

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