Un detenuto italiano ha inghiottito una serie di oggetti durante un controllo per non farseli trovare, nello specifico una lametta, un bracciale e sembra addirittura un piccolo cellulare.
E’ successo nel carcere di vocabolo Sabbione.
A portare all’attenzione dell’opinione pubblica quanto accaduto è il segretario nazionale per l’Umbria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, Fabrizio Bonino: “E’ stata una decisione folle e pericolosissima, quella del detenuto italiano di 34 anni ristretto nel carcere di Terni. L’uomo, in carcere per rapina ed altro, ha inghiottito nella notte delle lamette, un bracciale e probabilmente un cellulare di piccole dimensioni. Nella notte si è sentito male ed è stato trasportato nella notte al Pronto soccorso ternano. Dalla tac sono emersi diversi corpi estranei tra cui un oggetto che sembrerebbe, appunto, un micro telefono cellulare”.
“Continuano, dunque, le condizioni di forte criticità all’interno delle carceri e dei Reparti di Polizia Penitenziaria dell’Umbria – prosegue Bonino – in particolare a Terni, dove sono costanti e continui eventi fortemente pregiudizievoli per l’ordine e la sicurezza interna dell’Istituto e per l’incolumità del personale di Polizia Penitenziaria”. (dal corriere dell’Umbria)
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