Creare un “ponte” fra le città italiane e straniere già gemellate, favorendo lo scambio culturale, la condivisione dell’arte e dei rispettivi patrimoni, con la ricerca e la promozione di nuovi talenti, nonché la riscoperta del senso di cittadinanza e dei propri territori, abbattendo tutte le frontiere. È la “missione” di GemellArte, festival internazionale indipendente che lancia la sua prima edizione: la prima tappa sarà divisa fra Terni, città di elezione dei suoi organizzatori, e la francese Saint Ouen, a pochi chilometri da Parigi, gemellata dal
1962, grazie a una doppia residenza artistica ospitata in contemporanea dal Caos – Centro arti opificio Siri e dalla Galerie Mariton dall’8 al 16 maggio. Per la residenza verranno scelti due artisti, uno italiano e uno francese, selezionati dalle Commissioni di valutazione incaricate nel Paese ospitante, attraverso una call aperta ai talenti dei rispettivi territori nelle categorie pittura, scultura, fotografia, street art, video, installazione e performance, fino al 10 febbraio. Le due città oggetto dello scambio ospiteranno gli artisti scelti, i quali saranno invitati a produrre le loro opere in situ (l’artista francese opererà a Terni e l’artista italiano a Saint-Ouen), interagendo con il territorio e i suoi abitanti, o prendendo spunto da essi. Le opere prodotte nel corso della residenza rimarranno nelle città che ospitano gli artisti. Punto di arrivo del progetto sarà il weekend dal 17 al 19 maggio, in cui Terni e Saint Ouen verranno unite attraverso l’esposizione delle opere create in residenza e un variegato programma di eventi in contemporanea, fra letture, film, concerti, spettacoli, iniziative per le scuole e aperitivi con l’artista. Il programma dettagliato verrà divulgato nelle prossime settimane.
LA CALL
La call per partecipare alle residenze a Terni e a Saint è aperta dal 24 gennaio al 10 febbraio ed è indirizzata agli artisti emergenti nati/residenti nella città sede del progetto, attivi nelle categorie pittura, scultura, fotografia, street art, video, installazione e performance, purché dotati di un solido background artistico. Non ci sono limiti di età. Per concorrere alla selezione a cura delle Commissioni di valutazione incaricate nel paese ospitante, bisogna inviare un pdf con alcuni dei propri lavori, la propria biografia e la presentazione dell’opera che si intende realizzare nel corso della residenza. Fra le candidature spontanee pervenute alla mail [email protected] entro i termini indicati, i curatori individueranno almeno cinque artisti ritenuti meritevoli e fra questi verrà scelto il candidato da ospitare nella residenza artistica. Gli artisti selezionati verranno avvisati entro il 17 febbraio.
I CURATORI
A curare la selezione del candidato italiano sarà Chiara Ronchini, fondatrice della galleria Crac Arte Contemporanea di Terni. “È un’occasione importante per la nostra città e per l’arte. Abbiamo deciso di dare un’opportunità ad un nostro artista locale di poter portare un po’ di sè e un po’ di noi in un’altra città, un’esperienza unica, necessaria per il percorso di crescita di un artista. La call è rivolta agli artisti emergenti senza limite di età proprio perché come edizione ‘zero’ abbiamo voluto poter dare questa opportunità al maggior numero di artisti possibili. Non importa se l’artista è già riconosciuto come tale, quello che per noi è fondamentale è che dietro ad ogni partecipante ci sia un percorso autentico, coerente e costante nel tempo. Questa call ci permette di scoprire (se ci sono) artisti ancora nascosti o dare la possibilità a chi già conosciamo di poter lasciare un segno, che sia un punto di partenza verso altre mete. L’arte si muove e ogni volta che cambia luogo lascia sempre un po’ di sé, per questo motivo credo che le residenze artistiche, in questo caso attraverso un gemellaggio, siano l’esperienza in assoluto più importante per un artista e allo stesso tempo per una città ed i suoi abitanti. Una volta selezionati gli artisti e decisi i vincitori, la mostra verrà allestita in contemporanea tra le due città.
LE SEDI ESPOSITIVE
La residenza artistica di Terni e la successiva mostra verranno ospitate al Caos – Centro arti opificio Siri, centro di produzione e fruizione delle arti aperto e flessibile, composto da spazi espositivi permanenti come il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Aurelio De Felice e il Museo Archeologico di Terni, una vasta area dedicata alle esposizioni temporanee nazionali ed internazionali, il Teatro Sergio Secci, l’AreaLab dedicata ai laboratori didattici e creativi, atelier per residenze e produzioni artistiche, una biblioteca specializzata, una sala video e un caffè ristorante, il Fat- art club da vivere fino a sera, per un totale di 5600 metri quadri
dedicati allo sviluppo culturale. Il Caos nasce dal recupero degli spazi industriali dell’ex fabbrica chimica Siri, restaurati e riqualificati ed è un caso esemplare nel panorama italiano della riconversione delle aree industriali dismesse in ambito urbano.
Da fabbrica chimica a fabbrica della cultura, così nasce la spina dorsale della nuova città creativa, scansione emblematica nel processo di ridefinizione di Terni sotto il segno della contemporaneità. Il Caos è oggi un polo di riferimento per lo spazio urbano, strettamente integrato al centro storico e caratterizzato dalla conservazione dell’architettura industriale simbolo della tradizione identitaria della città.
Alcuni spazi esterni mantengono l’impianto originale come il viale di accesso, lo slargo centrale del sistema abitativo originario e alcuni elementi infrastrutturali, tra cui le opere di presa d’acqua per le centrali elettriche, mentre la totalità degli edifici preesistenti è adibita oggi a servizi culturali marcando uno scarto fortemente innovativo. Inoltre, una sezione del corpo perimetrale è stata convertita in abitazioni private. Teatro della residenza artistica di Saint Ouen e della sua mostra invece è la galleria Mariton, uno spazio municipale che offre un variegato programma di mostre (storia, arte contemporanea, lavori degli studenti della scuola comunale di Belle Arti) durante tutto l’anno. Per diffondere e promuovere le varie espressioni artistiche promuovendo l’incontro tra artisti e pubblico, per ogni mostra vengono proposti dispositivi di mediazione: documenti per tutti i pubblici e libretti educativi di assistenza alla visita per i bambini delle classi nido ed elementari sono sviluppati dal dipartimento di Arti visive.
GLI ORGANIZZATORI
Il Festival GemellArte è un progetto creato dalla casa editrice Gn Media e patrocinato dall’Ambasciata francese in Italia, dalla Regione Umbria, dal Comune di Saint Ouen, dal Comune di Terni, dalla Camera di Commercio di Terni, dalla Pro Loco di Marmore e da Confcommercio Umbria – sede territoriale di Terni.
MEDIA PARTNER
Il festival GemellArte si giova della media partnership di Exibart, testata giornalistica di informazione dedicata ad arte, architettura, design, cinema, teatro di ricerca, musica e cultura.
LE PROSSIME EDIZIONI
GemellArte, è evidente, si propone come un’iniziativa di carattere culturale di stampo fortemente civico. Per via di questa duplice natura e coerentemente con gli scopi che si prefigge, appare riduttivo limitare il progetto a due Paesi (Italia e Francia), ma si può
meglio estendere a più Stati, europei e non solo , partendo dai gemellaggi già “attivi”, seppure scarsamente supportati da iniziative concrete e mirate, che vadano al di là delle normali dinamiche politiche o istituzionali. Il binomio Italia-Francia, già più che collaudato in termini di scambi culturali e contaminazioni, rappresenta un solido punto di partenza e di slancio dell’iniziativa, grazie soprattutto al coinvolgimento dell’Ambasciata francese in Italia. Non può sfuggire, infatti, l’ulteriore e più che prezioso gemellaggio già in essere tra
le due capitali, Roma e Parigi, che offre scenari immensi dal punto di vista di scambi artistici e culturali, che potrebbero quindi evolvere e svilupparsi al di là dei prestiti che normalmente avvengono nei circuiti museali, attraverso una dimensione più “popolare”, potendo magari rappresentare uno strumento utile per il coinvolgimento delle periferie e quindi di gallerie o strutture distanti dai “soliti” centri
culturali delle capitali. Per un ulteriore obiettivo individuabile nel progetto, cioè quello della valorizzazione delle periferie cittadine, sempre più emarginate nel complesso sviluppo delle città, oltre a quello delle province già citato nei punti precedenti. Non solo.
È altrettanto evidente come un progetto di questo tipo si presti particolarmente per la creazione di un percorso artistico e culturale che potrebbe trovare (e offrire) uno slancio anche in termini di sviluppo turistico, tenendo conto della sempre maggiore propensione degli italiani e degli europei al turismo culturale.