“La chiusura della E45? Un autentico terremoto economico”. Renato Cesca, presidente di CNA Umbria, commenta così il blocco del traffico sul viadotto Puleto dopo il sequestro preventivo dell’opera ordinato due giorni fa dalla procura di Arezzo per i rischi di crollo dei piloni di sostegno.
“Dopo quanto successo a Genova lo scorso agosto – chiarisce Cesca – è sacrosanto prendere tutte le precauzioni possibili per evitare un’altra strage, ma il fattore tempo diventa determinante. La manutenzione necessaria deve avvenire entro l’inizio dell’estate se non vogliamo pregiudicare irreversibilmente l’economia della regione”.
A pagare il prezzo del blocco della viabilità sulla E45 sono, in particolare, le imprese dell’area tifernate, dove “negli anni si sono create filiere produttive strategiche per l’Umbria, dalla cartotecnica alle macchine agricole, fino all’automotive. Quest’ultima, tra l’altro, già sconta il rallentamento del settore e potrebbe essere definitamente travolta dalle difficoltà di collegamento con le imprese committenti del nord Italia e della Germania. Ma il blocco – aggiunge Cesca – inciderà anche sulle imprese di trasporto, molte delle quali usano l’arteria stradale in alternativa all’A1, spesso più congestionata dal traffico rispetto alla superstrada e che adesso rischia concretamente la paralisi. Più in generale tutte le imprese umbre che nella E45 trovavano il canale naturale di collegamento con i propri mercati di riferimento, e che ora saranno costrette ad utilizzare vie alternative molto più lunghe, risentiranno negativamente del blocco in termini di tempo e di costi. Ecco perché è estremamente urgente avviare le opere di manutenzione indispensabili e ripristinare, entro l’inizio dell’estate, le condizioni di sicurezza e la viabilità sul viadotto sequestrato”.
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