“Il fatto che le barriere antirumore a San Liberato non siano ancora state realizzate non è dovuto al Comune di Narni ma ai ministeri competenti”. A dirlo è l’assessore all’ambiente, Alfonso Morelli, che interviene sulla polemica dei giorni scorsi sollevata da alcuni residenti della frazione che chiedevano l’installazione delle barriere fonoassorbenti lungo il tratto del rato che costeggia la zona abitata. “Il Comune – afferma Morelli – pone continua attenzione al problema, tanto che abbiamo di recente fornito nuove ed aggiornate misure e relazioni ambientali ai ministeri di competenza affinché si potesse modificare la graduatoria nazionale per accelerare la realizzazione dell’infrastruttura.
Ci siamo resi disponibili – puntualizza sempre il responsabile dell’ambiente – ad anticipare una parte dei fondi, a patto di averne la garanzia del recupero per scongiurare il rischio di un danno economico all’ente, danno che comunque ricadrebbe sulla comunità”. Morelli specifica che i lavori per San Liberato non sono stati inseriti fra le priorità del piano nazionale del ministero dell’ambiente e quindi potrebbero essere realizzati solo fra qualche anno. “Nel piano nazionale – spiega infatti l’assessore – sono previsti quattro tratti di risanamento acustico per l’area narnese che nella graduatoria generale si collocano al 2595, 2259, 2103 e 5874esimo posto e declinati nella graduatoria regionale risultano essere al 103, 86, 78 e 299esimo posto.
Sempre a detta del ministero dell’ambiente – prosegue Morelli – la realizzazione di tali infrastrutture è previste dal 2023 al 2027, ovvero a partire dal 10° al 14° anno dall’approvazione del piano stesso (che è del 2013, ndr). La responsabilità quindi è dei ministeri dell’ambiente e delle infrastrutture, attraverso Anas. Sono gli unici che hanno facoltà e potere concreto di accelerare la realizzazione dell’infrastruttura aggiornando la graduatoria degli interventi, riducendo i tempi di realizzazione del piano, dando al nostro ente la possibilità di anticipare il finanziamento di parte dell’opera”.
Morelli chiude poi riferendosi alle proteste dei residenti: “Ho specificato tutto questo – dice – perché noto per l’ennesima volta come una certa opposizione locale stia cavalcando un disagio reale, concreto, annoso e legittimo per grattare consenso cercando ovviamente di centrare la responsabilità di tale situazione sui governi locali, ovvero sulla Regione e sul Comune, millantando soluzioni salvifiche, proponendo alla cittadinanza spregiudicate azioni anche legali e diffondendo informazioni non corrette”.
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