Presunte anomalie nella gestione degli appalti dell’ospedale Santa Maria di Terni. Questo quanto evidenziato dal Collegio Sindacale dell’azienda ospedaliera nell’ambito dell’audizione del Comitato regionale controllo e garanzia, “sulla base delle verifiche e degli accertamenti svolti”.
“Presunte irregolarità nelle delibere (780/2016 – 885/2016 – 432/2017) contenenti un artificioso frazionamento di appalti relativi alla formazione professionale”, scrive il Collegio sindacale.
Lo stesso Collegio fa sapere, sempre all’interno della relazione, che “i chiarimenti forniti, per ultimo quello del 7 marzo, a firma del direttore amministrativo, non sono stati ritenuti idonei”. I consiglieri regionali della Lega Umbria, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, chiedono venga fatta chiarezza.
“Avevo già sollevato – spiega il capogruppo Fiorini –il caso relativo all’affidamento diretto per la fornitura di materiali e specifica formazione per un progetto sperimentale legato alla prevenzione di infezioni nell’ambito dell’ospedale di Terni. Quattro persone ora sono indagate per “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”.
Confidiamo nella volontà degli organi preposti – prosegue – nel voler approfondire anche questo nuovo capitolo relativo ad un presunto “frazionamento di appalti” in relazione alla formazione professionale sul quale, come ha evidenziato nella sua relazione il Collegio sindacale del Santa Maria di Terni, non sono stati forniti i “chiarimenti idonei” da parte del direttore amministrativo. E’ necessario far luce sulla totale gestione dell’ospedale ternano in relazione ad appalti e affidamenti diretti.
Invitiamo l’assessore regionale Barberini, che fino a questo momento ha brillato per l’assenza in tutte le vicende giudiziarie che coinvolgono la sanità umbra – conclude Fiorini – a procedere all’azzeramento degli incarichi sugli appalti e alla rotazione dei dirigenti, al fine di garantire il massimo della trasparenza e legalità fino a conclusione della vicenda”.
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