“Proroga degli organi dei mandati dei presidenti di Provincia e dei Consigli in scadenza fino al gennaio 2019, in attesa di una disciplina organica sul sistema elettorale delle Province, coerente con la Costituzione”. E’ quanto chiede l’assemblea dei presidenti delle Province svolta ieri a Bergamo. Una posizione condivisa dal presidente della Provincia di Terni, Giampiero Lattanzi, che giudica positivamente la posizione espressa dal presidente Upi Achille Variati.
“Sono d’accordo, come lo sono sempre stato – dice il presidente – sulla necessità di rivedere la legge Delrio e il sistema elettorale delle Province. La necessità impellente è quella di restituire agibilità finanziaria ed operativa alle Province per permettere loro di garantire i servizi essenziali erogati al cittadino. Proprio quei servizi – osserva – che sono stati disegnati e definiti dalla legge 56/14, cioè la Delrio, che è invece rimasta incompiuta. Gli esiti del referendum costituzionale non sono stati ancora presi in considerazione e questo genera incertezza operativa nelle Province e difficoltà economico-finanziarie enormi, con il risultato che tutti vediamo. Strade in dissesto ed edifici scolastici senza piani di manutenzione organici”.
Questo il comunicato emesso dall’Upi nazionale:
“Tra i prossimi mesi di settembre e gennaio scadrà il mandato di 48 Presidenti di Provincia e di 70 Consigli Provinciali su 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario. Il sistema elettorale adottato dalla legge 56/14, pensato come transitorio, presenta evidenti criticità. Occorre che Parlamento e Governo prendano una decisione: tornare ad un sistema a suffragio universale di elezione diretta o mantenere l’elezione di secondo grado, che deve però essere rivisto totalmente”. A quattro anni dall’ entrata in vigore della Legge 56/14 i presidenti di Provincia riuniti in assemblea a Bergamo chiedono una profonda revisione della riforma che restituisca autorevolezza, funzioni certe e risorse a queste istituzioni.
“Bisogna restituire autorevolezza alle Province – dichiara il Presidente dell’Upi Achille Variati aprendo i lavori dell’Assemblea – Bisogna tornare ad assicurare autonomia finanziaria e risorse per assicurare i servizi ai cittadini. Serve personale qualificato per fare ripartire la macchina amministrativa. La crisi finanziaria causata dai tagli manifestamente irragionevoli delle manovre finanziarie, è tutt’altro che risolta: 3 Province sono in dissesto, 11 Province sono in pre-dissesto; non tutte le Province hanno ancora approvato il bilancio 2018 -2020; le Province che hanno approvato il bilancio triennale, sono riuscite a farlo solo con operazioni contabili, senza garantire la piena copertura delle spese per le funzioni fondamentali e i servizi ai cittadini.
Mancano a regime 280 milioni, 90 milioni nel 2018, che sono il totale di risparmio eccessivo di spesa per personale a seguito del riordino delle funzioni, calcolato in maniera errata nel 2014″. Il presidente Variati ha poi presentato le richieste delle Province da risolvere nell’immediato attraverso il DL omnibus. Assegnazione alle Province di 90 milioni destinati all’esercizio delle funzioni fondamentali e per il conseguimento degli equilibri di parte corrente risorse per l’anno 2018. Evitare l’azzeramento dei flussi finanziari delle Province che si sta verificando per i recuperi che lo Stato opera, a fronte dei mancati versamenti dei tagli imposti dalle manovre economiche, a valere sull’imposta RCAuto e sull’imposta Provinciale di Trascrizione. Disapplicazione delle sanzioni per le Province per il mancato saldo di finanza pubblica 2017, anche per non vanificare le opportunità relative allo sblocco del turn over, dopo oltre 5 anni di blocco totale.
Fondo sperimentale di riequilibrio per Province e Città metropolitane, copertura che si rende necessaria ed improcrastinabile al fine di garantire l’immediata assegnazione delle rispettive risorse ai singoli enti. Una norma che, in coerenza con le disposizioni della Costituzione, riconduca pienamente, nell’immediato, la disciplina delle Province nell’ambito dell’ordinamento degli enti locali, con l’obiettivo di dare una prospettiva certa all’assetto e al funzionamento delle Province quali istituzioni costitutive della Repubblica, al pari dei Comuni e delle Città metropolitane.
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