Una bella prospettiva turistica quella contenuta nello studio di fattibilità per la valorizzazione dell’asse Marmore-Piediluco-Valle Santa presentato questa mattina nella sede della Fondazione Carit di Terni . Lo studio, condotto su incarico della Provincia di Terni da Telos, con Ecoter e Officina8, è estremamente innovativo perché nasce anche dall’analisi di tutti i cambiamenti che hanno coinvolto diverse sfere della società non solo economiche ma anche istituzionali come ha spiegato il coordinatore, l’architetto Giovanni Cafiero.
Sia Terni che Rieti hanno come elemento comune la posizione di marginalità alla quale si può rispondere attraverso un progetto che lega e unisce le due regioni e le loro risorse.
L’area di studio è quella tra Velino e Nera e comprende Terni, Narni, Stroncone, Arrone, Ferentillo, Montefranco, Polino, in Umbria; Rieti, Labro, Greccio, Colli sul Velino, Cittàducale, Morro, Cantalice, Poggio Bustone, Rivodutri, Castel Sant’Angelo e Contigliano nel reatino.
Oltre al coordinatore dello studio Giovanni Cafiero, al dirigente della Provincia di Terni Donatella Venti e al presidente della fondazione Carit, Mario Fornaci; presenti alla conferenza il sindaco, nonché presidente della Provincia di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e il primo cittadino di Rieti, Simone Petrangeli, che continuano un percorso siglato già nel 2010 con un Accordo di Programma da parte della due Amministrazioni Provinciali e dai due comuni capoluoghi e, inoltre, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni e dalle Casse di Risparmio dell’Umbria.
Lo scopo del progetto, come ha sottolineato Di Girolamo, è quello di dare forza al turismo attraverso le grandi potenzialità del territorio secondo un tipo di offerta che possa poggiare su assi specifici come, ad esempio la natura e la spiritualità; due aspetti che rendono l’alto Lazio e la bassa Umbria un unico percorso naturale.
Anche il sindaco di Rieti, crede nel progetto e nella realizzazione di una meta turistica integrata attraverso la valorizzazione del ricco patrimonio naturale dei territori. “Proseguire insieme con una buona collaborazione degli operatori turistici potrebbe essere una carta vincente per tutti” spiega Petrangeli che reputa assurdo come a Terni non ci siano indicazioni turistiche del Terminillo e, allo stesso modo, nel capoluogo sabino non ci siano indicazioni della Cascata delle Marmore.
Dunque un futuro insieme affinchè si possano aprire maggiori spiragli lavorativi su uno scenario, al momento, ancora in crisi. All’interno del progetto, infatti, hanno un ruolo decisivo gli operatori turistici e la capacità di collaborare attraverso la creazione di una rete. A tal proposito, tra le azioni che possono essere attivate in breve tempo, quella della carta di valorizzazione territoriale Terre del Velino e del Nera 2016-2017 che, tra le tante opportunità, consente un maggiore visibilità e rintracciabilità. Foto: TerniLife ©