“L’attività di ‘audit’ (la valutazione indipendente tesa a verificare in quale misura i criteri prefissati per il raggiungimento di obiettivi di programmazione e investimento di risorse siano stati soddisfatti o meno, n.d.r) assume una importanza significativa nel momento in cui, al di là della verifica tecnica del rispetto rigoroso delle procedure, riesce anche a fornire in corso d’opera suggerimenti ed orientamenti in grado di migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’attività di programmazione e di utilizzo di risorse da parte dell’ente di gestione degli interventi, evitando in questo modo che proprio questi soggetti restino imbrigliati nella mera e burocratica attività di gestione”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta oggi ai lavori del seminario organizzato dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato del Ministero Economia e finanze, in corso a Perugia, presso la Scuola di formazione della Banca d’Italia, sul tema “Sistemi di audit a confronto”, cui ha partecipato insieme allo stesso Ragioniere generale, Daniele Franco.
Secondo la presidente Marini, dunque, “la forza che può avere l’attività di ‘audit’, ed il suo valore aggiunto, sta appunto nella sua capacità anche di liberare la parte dell’amministrazione che si occupa più propriamente di programmazione da incombenze burocratiche”, mentre è fondamentale “la specifica missione cui deve rispondere, e cioè il controllo e la verifica dell’attività da parte delle autorità di gestione nei diversi settori che, nella caso di una Regione sono soprattutto quelli dei fondi strutturali e della sanità, che occupano la maggior parte del bilancio regionale”.
Ed è stata proprio l’esperienza della Regione Umbria nell’attività della sua “autorità di audit” dei programmi finanziati dai fondi europei, rappresentata dal dirigente regionale Mauro Magrini Alunno, uno dei casi oggetto di confronto nel corso del seminario. Una esperienza che lo stesso Ragioniere generale Franco ha definito “tra quelle che in Italia hanno registrato i migliori standard”.
Per ciò che riguarda la Regione Umbria l’attività svolta dall’Autorità di audit per la programmazione 2007-13 ha registrato una sostanziale correttezza dei sistemi di gestione e controllo posti in essere dalle tre Autorità di gestione dei relativi fondi europei e questo è reso evidente dal tasso di errore residuo per il FESR che è pari a 0,28% e per l’FSE è pari a 0,52%, rispetto al totale della spesa dei PO, valori che sono ampiamente sotto la soglia di affidabilità stabilita dalla Commissione Europea del 2%.
In termini quantitativi l’attività di audit nella programmazione 2007/2013, per i due Programmi Operativi FESR e FSE, è consistita in ben 591 controlli sulle operazioni e in 62 audit di sistema.
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