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Province, Upi nazionale chiede a Parlamento riforma completa enti italiani

“Gli esiti della riforma costituzionale del 2016 devono portare il nuovo Parlamento ad escludere ipotesi di ulteriori riforme della Costituzione sull’assetto dei poteri locali per concentrarsi invece su un’amministrazione locale fondata sui tre livelli costituzionalmente garantiti, ossia Comuni, Province e Città metropolitane”. A dirlo è l’Upi nazionale nella piattaforma programmatica per le nuove Province italiane.

“Dopo anni di incertezze istituzionali e finanziarie – dice l’Upi – occorre tornare ad assicurare alle autonomie locali una visione prospettica, favorendo finalmente il consolidamento di una Provincia che, nel rapporto con la Regione e lo Stato, diviene “soggetto di regia” dello sviluppo territoriale, garantito dalla spesa di investimento e sorretto da adeguate risorse ordinarie sulle funzioni fondamentali”.

In particolare Upi chiede il consolidamento e l’ampliamento delle funzioni, una garanzia sulle risorse finanziarie e una revisione del sistema elettorale e degli organi di governo. Oltre a questo una riforma del Tuel, la “Carta delle autonomie locali” e un diverso ruolo delle Regioni che dovrebbero recuperare il ruolo prioritario di legislatori che la stessa Costituzione loro affida, con conseguente valorizzazione delle funzioni e dei compiti di Comuni, Province e Città metropolitane. La piattaforma dell’Upi parla infine di “riforme non più rinviabili per rafforzare il ruolo delle autonomie nei rapporti con le altre istituzioni della Repubblica con l’integrazione della Commissione parlamentare per le questioni regionali e la revisione delle Conferenze intergovernative.

Foto: TerniLife ©

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