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Sacchetti bio per frutta: “Si potranno portare da casa”

Clamoroso colpo di scena nella questione dei sacchetti bio che tanto angoscia gli italiani dall’inizio di questo 2018.

«Deve certamente ammettersi la possibilità di utilizzare – in luogo delle borse ultraleggere messe a disposizioni, a pagamento, nell’esercizio commerciale – contenitori alternativi alle buste in plastica, comunque idonei a contenere alimenti quale frutta e verdura, autonomamente reperiti dal consumatore».

È quanto si legge in un parere del Consiglio di Stato reso pubblico il 4 aprile 2018 sull’utilizzo dei sacchetti di plastica monouso in caso di acquisto di frutta e verdura. «L’utilizzo e la circolazione delle borse in questione – in quanto beni autonomamente commerciabili – non possono essere sottratte alla logica del mercato», scrive ancora il Consiglio di Stato, e «per tale ragione, non sembra consentito escludere la facoltà del loro acquisto all’esterno dell’esercizio commerciale nel quale saranno poi utilizzate, in quanto, per l’appunto, considerate di per sé un prodotto autonomamente acquistabile, avente un valore indipendente da quello delle merci che sono destinate a contenere».

«Bene, è quello che abbiamo sempre sostenuto. Ma quello che serve per risolvere alla radice ogni problema è una circolare congiunta tra ministero dell’Ambiente e della Salute che definisca come idonee e rispondenti ai requisiti anche le multi-bag lavabili» afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (dal Corriere dell’Umbria)

Foto: web ©

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