(di Roberta Falasca) Terni e Rieti, fino a due mesi fa erano un’unica città, quasi due grandi quartieri connessi grazie alla nuova galleria Valnerina che faceva raggiungere comodamente, in auto, nell’arco di 20 minuti, i punti di interesse dei due capoluoghi di provincia.
La galleria Valnerina, però, è chiusa, dallo scorso 9 febbraio per un cedimento della soletta (la parte superiore della galleria), a data da destinarsi e l’effetto prodotto è devastante (leggi: l’ultima stima riapertura in estate). Disagio, grande disagio per tutti i pendolari della Terni-Rieti. Chi viaggia per lavoro in macchina, tutti i giorni, per raggiungere il posto di lavoro, sia da Terni verso Rieti e viceversa, deve affrontare la vecchia strada. Un salto indietro nel tempo.
Altro problema che si presenta è quello dei i mezzi pesanti tornano ad invadere la città. Solo due giorni fa, un tir ha perso in viale dello Stadio, tubi d’acciaio lunghi 13 metri ciascuno, invadendo la carreggiata (leggi). E con le strade ternane già messe alla prova dalla mancata manutenzione, il continuo passaggio dei mezzi pesanti non aiuta certo il manto stradale a mantenersi integro.
L’Anas ha già sentenziato che la galleria riaprirà in estate, ma non si sa bene quando. Il traffico è deviato sulla strada statale 79 con uscita obbligatoria allo svincolo Valnerina per i veicoli provenienti da Terni e alla rotatoria che precede la galleria per quelli provenienti da Rieti.
Il turismo, oltre al lavoro, sono gi aspetti senz’altro penalizzati: un’altra voce (negativa) da mettere all’attenzione degli amministratori: Cascata delle Marmore, lago di Piediluco e la natura della Valnerina. Tutte bellezze indebolite da infrastrutture non funzionanti.
Foto (archivio): TerniLife ©