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“Sciopero di 24 ore l’8 marzo contro ogni discriminazione di genere”

L’Unione Sindacale di Base ha risposto all’appello di “Non Una Di Meno” con la proclamazione dello sciopero generale di 24 ore per l’8 marzo, perché la lotta contro ogni discriminazione di genere e ogni forma di violenza maschile sulle donne è parte sostanziale della lotta complessiva del nostro Sindacato.

“La Delegazione di Terni risponde positivamente all’iniziativa promossa dalla Casa delle Donne di Terni con la partecipazione al corteo cittadino di giovedì 8 marzo che partirà alle ore 17.00 da Piazzale Bosco. Un punto di partenza simbolico per ricordare il grave episodio di violenza contro una donna che si è verificato nella nostra città. Un corteo per gridare contro la violenza di genere, economica, razzista e fascista, per affermare l’autodeterminazione dei nostri corpi e delle nostre vite, per ribadire un netto rifiuto del patriarcato e della cultura che da sempre promuove. Un coro di voci che diventa un grido di denuncia contro la cultura della violenza e dei ricatti sessuali” scrive l’Usb.

“Non bisogna tacere, ma denunciare con fermezza. Il #metoo che aveva unito migliaia di donne nel mondo si è trasformato in un #wetoogether, perché si deve agire insieme e battersi unite ed uniti per il cambiamento. Combattere anche contro il “sessismo benevolo” che troppo spesso viene accettato ed in buona fede non viene nemmeno percepito come sessismo, ma diventa causa ed alimenta un pregiudizio che diventa poi difficile da destrutturare. Non dobbiamo essere complici, ma denunciare. Non basta, non è sufficiente essere indignati. La politica non pare in grado di dare risposte adeguate, ma è proprio qui che bisogna concentrarsi, sulle debolezze di una politica che non si impegna in riflessioni di largo respiro. Non si può parlare di violenza contro le donne, di politiche di pari opportunità senza affrontare la questione della cultura maschilista e parlare di ciò deve portarci a parlare di educazione e riflettere su quanto sia difficile trasmettere modelli educativi alternativi a quelli cui siamo abituati. Forme di convivenza che siano più partecipate e più rispettose delle differenze, devono essere il punto di partenza per una riflessione sociale e politica che sia ambiziosa di rispondere con consapevolezza alle sfide del nostro tempo e su questo bisogna insistere” conclude Usb.

Foto: TerniLife ©

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