Aumento degli interventi a favore delle fasce deboli con la messa a disposizione di fondi in bilancio più consistenti rispetto al 2017 è il risultato dell’accordo siglato tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti dei sindacati pensionati, Spi-Cgil, Uilp-Uil e Fnp-Cisl, sulle politiche sociali.
L’intesa prevede lo stanziamento di oltre 160mila e 800 euro (nel 2017 erano stati posti in bilancio oltre 151mila e 800 euro) per finanziarie le spese sociali con aumento degli aiuti alle fasce più deboli, sia attraverso interventi diretti (da 4mila e 8mila euro) che con agevolazioni sulla Tari (da 7mila a 10mila euro). L’accordo raggiunto contiene anche il mantenimento della fascia di esenzione dell’addizionale Irpef per i redditi fino a 10mila euro e l’abbassamento dell’aliquota Irpef dallo 0,80 allo 0,60 per cento per i redditi da 10mila a 15mila euro.
Il sindaco sottolinea che a queste misure si aggiunge la disponibilità e l’impegno dell’amministrazione comunale nella lotta all’evasione fiscale, sia attraverso la convenzione già in essere con l’agenzia delle entrate, che tramite accertamenti diretti. Impegni previsti poi anche sul contrasto alla ludopatia adottando misure di disincentivazione dei video giochi nei locali pubblici.
Le misure, spiega sempre il sindaco, hanno registrato l’apprezzamento dei sindacati che hanno visto accolte gran parte delle istanze presentate per alleviare la situazione di grave disagio delle fasce più deboli della popolazione, attraverso una serrata lotta all’evasione fiscale, l’alleggerimento delle tariffe dei servizi alle famiglie e il legame delle stesse all’Isee, l’ampliamento della fascia di esenzione dall’addizionale Irpef, l’incentivazione del ricorso al reddito di inclusione, il mantenimento delle prestazioni in ambito sociale, con particolare riferimento alla non autosufficienza ed alla senilità, la lotta alla ludopatia come piaga sociale e fattore di ulteriore impoverimento.
Un significativo aiuto al mantenimento dell’entità e della qualità delle prestazioni sociali, a parere delle organizzazioni sindacali, potrebbe venire dalla fusione dei comuni, grazie agli incentivi erogati dallo stato ed ai risparmi di gestione che questa consentirebbe. Il sindaco si è detto d’accordo sul fatto che la fusione tra comuni limitrofi potrebbe costituire un valido strumento per mantenere un livello decoroso delle prestazioni sociali e dei servizi più in generale e ha comunicato che si è iniziato un percorso congiunto con l’amministrazione comunale di Penna in Teverina per la verifica delle possibilità di fusione.
Al termine dell’incontro, cui ha partecipato anche il responsabile del servizio economico-finanziario del Comune, fa sapere l’ente, amministrazione e sindacati hanno convenuto di rivedersi a breve e di proseguire nell’adozione della concertazione e del dialogo sociale come metodo di lavoro da qui al futuro al fine di orientare l’azione amministrativa verso le reali esigenze dei cittadini e, in particolare, delle famiglie e delle fasce più deboli della popolazione.
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