“Occorre incrementare una cultura di rispetto delle differenze di genere, ripensare allo spazio urbano della città, cioè un modo diverso di vedere i luoghi a partire dalla concretezza della vita delle donne ed anche degli uomini”. Lo dicono in una nota le consigliere di parità della Provincia di Terni, Maria Teresa di Lernia, presidente, e Ivana Bouché, vice, in merito allo stupro avvenuto a piazzale Don Bosco a Terni. “Esprimiamo nei confronti della vittima – affermano – tutta la nostra vicinanza e solidarietà”. Le consigliere sottolineano la necessità di un approccio di genere alla sicurezza urbana. “Se ne gioverebbe – affermano – tutta la città, una città che diventa sicura per le donne lo è per tutti.
Il vile e odioso atto – proseguono – esprime l’impotenza di un maschile che riesce a rapportarsi alle donne solo esercitando forza e violenza, non possiamo non interrogarci su come rendere sicure le nostre città ed è evidente che ciò non può accadere solo alzando i livelli di controllo o quelli repressivi. Esistono su questo – fanno notare la Di Lernia e la Bouché – buone pratiche in diverse regioni e città italiane che hanno adottato un’ottica di genere per affrontare il problema della sicurezza urbana.
“Siamo disponibili – aggiungono – ad un confronto con il Comune di Terni su queste tematiche, si potrebbe creare un gruppo di studio allargato alle associazioni di donne presenti sul territorio, alle forze dell’ordine, e ad altri soggetti, per studiare come mettere in campo gli interventi più efficaci per contrastare la violenza di genere.
“Proprio ieri – ricordano – è stato firmato in Regione un protocollo di interventi per contrastare la violenza nei confronti delle donne attraverso la costruzione di una rete che vede coinvolti molti soggetti istituzionali e non, dalla magistratura alle forze dell’ordine ai Comuni, alle Asl e molto altro. Auspichiamo quindi – concludono – una reazione nel senso indicato, da parte della città di Terni, solo così può essere realmente solidale con la donna vittima di violenza”.
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