La Federcaccia provinciale di Terni, interviene sulla nuova determina relativa alla caccia al cinghiale mettendo in risalto alcune criticità sollevate dagli stessi cacciatori.
“A fronte della determina regionale – scrive Federcaccia – che autorizza le squadre di cacciatori di cinghiale a continuare il prelievo della specie nel mese di gennaio al fine di completare i piani di gestione – considerata la forte presenza di questo selvatico e l’emergenza che ne deriva sia per danni alle produzioni agricole che per la sicurezza pubblica – si fa carico di rappresentare alcune serie lamentele e criticità sollevate dagli stessi cacciatori”.
“Prima fra tutte – continua – la difficoltà per organizzare le braccate con la presenza obbligatoria degli organi di vigilanza, ben sapendo tutti che le guardie giurate venatorie volontarie disponibili sarebbero state largamente insufficienti a soddisfare le esigenze per il corretto svolgimento delle attività di contenimento del Cinghiale previste.
Un’altra problematica riguarda i giorni prestabiliti – giovedì e sabato. Considerato che molti cacciatori che dovranno essere impegnati nelle battute sono impegnati al lavoro, è evidente quanto sia complicato raggiungere un numero sufficiente di partecipanti in queste giornate infrasettimanali: sarebbe stato molto meglio utilizzare anche la domenica.
Per quanto riguarda i cacciatori che hanno scelto di cacciare il cinghiale in forma “singola” durante la stagione venatoria, non si spiegano perchè siano stati esclusi da questa opportunità di gestione della specie che li riguarda direttamente.
Un’altra questione contestata riguarda la richiesta alle squadre di un contributo economico straordinario per la visita sanitaria dei capi abbattuti.
Il tutto senza considerare che si tratta di prelievi di contenimento effettuati nell’interesse pubblico e che gli stessi cacciatori che vi saranno impegnati hanno già effettuato un pagamento forfettario ad inizio della stagione venatoria”.
“Da ciò – conclude – si evince che da parte dei cacciatori c’è la piena disponibilità a rispondere puntualmente alle esigenze degli agricoltori, che a ragione chiedono incisività e concretezza negli interventi di contenimento a difesa del proprio lavoro, ma quanto previsto nella determina regionale non aiuta, anzi presenta una serie di paletti ed inutili “molestie” burocratiche, che ne limitano l’efficacia”.
Foto: (archivio) TerniLife ©