Tra i sette arrestati per spaccio e prostituzione a Viterbo anche due residenti in Umbria: un operaio 39enne, residente a Orvieto, e un 38enne, macedone, residente a Montecchio.
Questa mattina all’alba l’arresto da parte dei carabinieri del comando provinciale di Viterbo che hanno dato esecuzione ad un provvedimento restrittivo emesso dal Gip, Savina Poli, del Tribunale di Viterbo su richiesta della Procura della Repubblica. Tali misure sono state eseguite con la collaborazioni di Reparti speciali dell’Arma, l’ispettorato del lavoro e dei Comandi provinciali limitrofi.
Le indagini sono iniziate nel dicembre del 2016 e si sono concentrate su un importante mercato di cocaina che, partendo da Viterbo, si estendeva nei Comuni dell’Alta Tuscia, in particolare Castiglione in Teverina e Bagnoregio, con contatti anche in Umbria e Toscana.
”L’attività di indagine, svolta anche in collaborazione con i colleghi di Perugia e Terni, hanno portato all’individuazione di gente senza scrupolo che, con una facilità disarmante, riuscivano a procurarsi la cocaina e a rivenderla su piazze di spaccio importanti”, ha spiegato il comandante dei carabinieri Palma.
Gli spacciatori erano soliti incontrarsi in un locale notturno di Viterbo, lo Star Night al Poggino, al quale attualmente sono stati posti i sigilli. E proprio lì i carabinieri hanno scoperto un sistema ben strutturato di sfruttamento della prostituzione messo in campo da due coniugi.
”Le ragazze venivano reclutate con la promessa di un lavoro da intrattenitrici, poi finivano per offrire ai clienti prestazioni sessuali a pagamento – ha spiegato il maggiore Egidi -. Insieme al cliente contrattavano il prezzo che dipendeva dalla durata del rapporto e poteva andare da un minimo di 50 euro ad un massimo di 300 euro. Con questo sistema i due coniugi arrestati riuscivano ad ottenere un ingente guadagno”.
E durante le indagini anche un episodio spiacevole ha interessato una delle ragazze sfruttate. ”Dopo aver abusato di cocaina – racconta il maggiore Egidi – alcuni clienti hanno cercato di costringere la lituana ad avere rapporti sessuali con loro. Ma ad un suo rifiuto la ragazza è stata gravemente aggredita e nonostante sia riuscita a scappare i gestori del night l’hanno costretta a lasciare Viterbo per paura di eventuali denunce”.
“Le ragazze poi entravano in un circolo vizioso nel quale non potevano dire di no alla prostituzione altrimenti avrebbero perso il lavoro. Dietro di loro una rete criminale ben organizzata per la continua ad investigare”. Sono infatti sette per persone indagate a piede libero.
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