Dalle indagini della Procura, attraverso l’attività investigativa della Guardia di finanza e della squadra Mobile della questura di Terni, sono emersi una serie di incarichi di collaborazione esterna conferiti in modo illecito, sia da parte dal Comune di Terni che da parte dalle società partecipate Terni Reti e Farmacie, al commercialista romagnolo Roberto Camporesi. In totale sono stati sei gli affidamenti illeciti per circa 150mila euro tra il 2012 e il primo semestre del 2017.
Tutte le prestazioni affidate in via diretta al commercialista Camporesi (o alle varie società che fanno a lui capo ), rientrano nella categoria delle “collaborazioni esterne” per le quali l’amministrazione comunale (o la sua società partecipata) avrebbe dovuto procedere all’aggiudicazione soltanto attraverso una procedura comparativa per la selezione del miglior contraente.
Dunque in questo caso si parla di un illegittimo conferimento dell’incarico su base diretta e personale, peraltro anticipato da palesi collusioni tra il candidato e l’organo pubblico.
Dall ‘analisi delle e-mai e dei documenti sequestrati al commercialista Campore nel suo studio di Rimini e della documentazione acquisita nelle sedi istituzionali ternane è emersa infatti una fitta corrispondenza tra il commercialista ed alcuni esponenti dell”amministrazione comunale, “tesa all’ottenimento di diversi incarichi collaborazione esterna da parte del Comune di Terni, dell’Azienda Speciale Farmacie Municipali (poi trasformata in “FarmaciaTerni s.r.l.”) e della socieà in house “Terni s.r.l., tutto ciò grazie ai favoritismi personali e ad espedienti fraudolenti reiterati e adattati a seconda delle occasioni di guadagno”.
Le indagini hanno fatto emergere una vera e propria ‘esternalizzazione” illecita di un settore importante dell’amministrazione comunale ternana: in questi anni il commercialista romagnolo ha predisposto il contenuto di atti istituzionali, di delibere comunali e di determine dirigenziali al posto dei pubblici dipendenti del Comune di Terni. Le bozze da lui preparate venivano trasmesse ad alcuni esponenti comunali, che le veicolavano nelle sedi istituzionali, facendone recepire il contenuto all’interno degli atti ufficiali.
In cambio della sua opera professionale ed intellettuale, il Camporesi richiedeva ed otteneva incarichi di collaborazione esterna per corrispettivi in denaro da lui graditi e negoziati, parallelamente all’aggiudicazione di ulteriori gare ed incarichi di suo interesse.
Le singole posizioni e condotte penalmente rilevanti La vicenda delittuosa vede coinvolti, oltre al commercialista, all’assessore comunale Vittorio Piacenti D’Ubaldi e all’amministratore unico di Terni Reti Vincenzo Montalbano Caracci, anche altre figure dell’amministrazione comunale e della FarmacieTerni S.r.l.
Nel quadro dell’intera vicenda, Campore appare come dominus esterno della direzione amministrativa addetta alla gestione delle società partecipate pubbliche del Comune di Terni che, di concerto con l’assessore al ramo Piacenti D’Ubaldi, già da anni, prestava la propria attività professionale in favore del Comune di Terni quale esperto che avrebbe predisposto gli atti per la trasformazione da AsFM a società privata.
All’esito delle attività investigative sono emersi i suoi rapporti confidenziali con esponenti dell’amministrazione comunale (tra i quali dirigenti comunali, il vice sindaco Libero Paci, e l’attuale Assessore al Comune di Terni Vittorio Piacenti D’Ubaldi) che gli consentivano di trattenere incarichi senza alcuna gara e alle condizioni economiche da lui stabilite.
L’affidamento di tali incarichi in modo diretto e senza alcuna procedura selettiva o comparativa preliminare avveniva proprio grazie alla stretta collusione tra il Camporesi e vari esponenti dell’amministrazione comunale, ai quali il primo – senza manifestare alcun timore ed anzi mostrando uno spiccato senso di impunità – suggeriva anche gli escamotage e i mezzi fraudolenti per evitare la gara e procedere all’assegnazione diretta in suo favore, tra i quali: l’illecito frazionamento dell’importo, la suddivisione della liquidazione in favore di soggetti diversi, la ripartizione degli oneri di spesa tra Comune e società controllate.
Una prima serie di condotte criminose hanno riguardato incarichi di collaborazione esterna affidati al Camporesi dal Comune di Terni per la privatizzazione della “Azienda Speciale Farmacie Municipali” poi “Farmacia Terni s.r.l.”. Si tratta dell’ attività intrapresa dall’amministrazione comunale per procedere alla successiva vendita delle quote societarie e di ripianare, in questo modo, una quota rilevante dei debiti del bilancio, evitando il paventato dissesto del Comune ternano.
Una seconda serie di condotte – del tutto analoghe alle prime nel contenuto delittuoso – coinvolgono invece la “FarmaciaTerni s.r.l.” e la “Terni Reti s.r.l.”, entrambe società in house a totale partecipazione pubblica e dunque, enti pubblici a tutti gli effetti.
“Il risultato previsto e concordato delle irregolarità era l’aggiudicazione degli incarichi al medesimo professionista che, almeno dal 2012 e sino ai giorni nostri, è il vero ufficio tecnico comunale delle società partecipate pubbliche del Comune di Terni”.
Un meccanismo fraudolento testimoniato anche da un fitto scambio di mail ed sms volti alla preventiva predisposizione degli atti comunali da parte del commercialista romagnolo, poi formalmente veicolati, dai tecnici comunali, nelle delibere, dapprima della Giunta e poi del Consiglio Comunale, finalizzate all’ approvazione dei progetti di trasformazione dell’azienda speciale Farmacie Terni, cosi “tradendo il mandato ricevuto dal consesso comunale di preparare gli atti di gara/ selezione pubblica finalizzata alla scelta del miglior consulente esterno, in spregio ai principi di trasparenza, buona organizzazione scolpiti all’articolo 97 della Costituzione”.
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