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Piano di riequilibrio, Piacenti: “Misure dolorose ma necessarie”

L’assessore al Bilancio, Vittorio Piacenti D’Ubaldi, ha illustrato durante il consiglio comunale di oggi l’aggiornamento e lo sviluppo del piano di riequilibrio finanziario.

“L’amministrazione comunale – ha detto Piacenti – ritiene prioritario mettere in sicurezza e completare il risanamento finanziario dell’ente, un percorso iniziato già da tempo con il piano bocciato dalla corte dei conti regionale e attualmente all’esame delle sezioni unite della Corte stessa”.

“L’obiettivo è di tenere conto di alcune osservazioni pervenute dalla Corte, aggiornare alcune misure e dare certezza al percorso di risanamento che era stato individuato e che in alcuni aspetti va accelerato”.

“L’aggiornamento del Piano di riequilibrio, anche per rispondere agli elementi di bocciatura della Corte dei Conti, prevede il ricorso al Fondo di rotazione, strumento che richiede in maniera obbligatoria l’attivazione della leva fiscale e tariffaria”.
“Si tratta – ha detto l’assessore – di misure che seppur dolorose nei confronti della città, sono tuttavia più leggere rispetto a quelle che sarebbero necessarie per un dissesto finanziario”.

“Ci sarà un incremento della tassazione di competenza del Comune per quel che riguarda Imu e Tasi che comunque era bloccata dal 2005/2006  e che comporterà effetti solo su alcune categorie”

Il documento per l’aggiornamento del piano è complesso, per questo l’amministrazione aveva già predisposto UN QUADRO RIASSUNTIVO

Subito dopo la seduta è proseguita con l’intervento di Marco Cecconi (FdI) che ha illustrato due atti d’indirizzo sottoscritti da diversi gruppi dell’opposizione sui debiti nel servizio mense scolastiche e in generale sui debiti fuori bilancio.

Valentina Pococacio (M5S) ha chiesto di sospendere la seduta (ma la sua richiesta è stata bocciata con 19 voti contrari e 10 a favore) dopo aver posto una questione preliminare per capire “se esistano i fondamenti normativi per consentire un aggiornamento di un piano bocciato e tuttora sub judice” e se ci sia comunque l’obbligo di riconoscere i debiti fuori bilancio.

“Un parere legale – ha detto la Pococacio – è stato richiesto dai dirigenti ed è arrivato in bozza solo il 18 dicembre”. “Ho il diritto di esprimere il voto in consiglio solo quando avremo acquisito il parere legale richiesto dagli stessi dirigenti, che evidentemente hanno dei dubbi sul procedimento”.

Il parere legale – ha precisato il segretario generale, del quale è stato richiesto un intervento – non fa parte nel senso sostanziale della documentazione necessaria all’approvazione dell’atto.
La discussione iniziata subito dopo comprenderà tutti e tre gli atti illustrati: l’aggiornamento del piano e i due atti d’indirizzo.

Foto: (archivio) TerniLife ©

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