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Finanza, lotta alle frodi: tre denunce e sequestri

(da comunicato della Finanza) Nell’ambito della intensificazione dell’attività di contrasto alle molteplici forme di frode ed evasione fiscale, i militari del Comando Provinciale di Terni hanno eseguito – in due distinte operazioni – specifici sequestri preventivi finalizzati alla confisca per equivalente, a carico di 3 società a responsabilità limitata e dei relativi legali rappresentati.

Le misure cautelari, che hanno permesso di sequestrare complessivamente quattro immobili ed un conto corrente, per un valore complessivo di circa 650.000 euro, sono state disposte dal GIP del Tribunale di Terni, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha condiviso gli elementi probatori forniti dalle Fiamme Gialle al termine di tre verifiche fiscali.

In particolare, la Compagnia di Terni ha svolto una verifica fiscale nei confronti di una società dedita al commercio all’ingrosso di abbigliamento, che aveva occultato al Fisco oltre 1.500.000 euro di ricavi, cui corrisponde un’IVA dovuta pari a oltre 330.000 euro. Il successivo sequestro preventivo ha interessato un immobile di proprietà della società, sito ad Attigliano. La Compagnia di Terni ha poi condotto analoghi interventi ispettivi nei confronti di due società che fornivano servizi di pulizia. Le stesse avevano utilizzato in dichiarazione fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per un valore complessivo pari a circa 1.755.000 euro, cui corrispondeva un’IVA dovuta all’Erario di circa 414.000 euro. La misura cautelare reale autorizzata dall’Autorità Giudiziaria, riconducibile alle imposte evase sia ai fini dell’IVA che dell’IRES, ha permesso di sequestrare il saldo attivo disponibile sul conto corrente di una delle due società, nonché di porre sotto sequestro tre immobili siti a Narni, per un valore complessivo di oltre 300.000 euro.

Le attività, condotte dalla Guardia di Finanza in stretta sinergia con la Procura della Repubblica, che ha coordinato le successive indagini di polizia giudiziaria, hanno garantito allo Stato disponibilità liquide e beni immobili per un valore di circa 650.000 euro e sono state attuate al fine di garantire le pretese erariali emerse a seguito degli interventi ispettivi di natura fiscale condotti dal Reparto del Corpo.

Il sequestro, disposto dal G.I.P. su richiesta della Procura della Repubblica di Terni, è stato reso possibile dall’applicazione della norma che, introdotta con la Legge Finanziaria per il 2008 (Legge nr. 244/2007), estende l’istituto della confisca per equivalente anche ai reati tributari. Da ultimo il D.Lgs. 158/2015 riguardante la riforma del sistema sanzionatorio tributario ha introdotto il nuovo art. 12-bis del D.Lgs. 74/2000, che prevede, attualmente, la possibilità di disporre provvedimenti cautelari nel caso di reati tributari in funzione della successiva confisca obbligatoria dell’imposta evasa.

Tale strumento consente di aggredire i beni di cui il contribuente abbia la disponibilità, diretta o mediata, per un valore corrispondente all’imposta evasa, nei casi in cui non si possa procedere alla confisca dei beni che costituiscono il diretto profitto del reato tributario. Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, attualmente previsto per tutti i reati tributari è, quindi, un provvedimento di natura prettamente sanzionatoria – adottato dall’Autorità Giudiziaria in ragione della commissione di un reato – che non pregiudica l’attività amministrativa di recupero del tributo evaso e di irrogazione delle connesse sanzioni a cura della competente Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate.

Foto: GdF ©

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