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A Terni un corso su Smart working e telelavoro

“Telelavoro e Smart working: i vantaggi organizzativi ed economici per il datore di lavoro” è il tema del corso organizzato dalle consigliere provinciali di parità della Provincia di Terni, Maria Teresa di Lernia e Ivana Bouché, insieme al comitato Pari opportunità dell’ordine dei consulenti del lavoro di Terni.

Il corso si svolgerà dalle 9 alle 13 alla sede dell’ordine dei consulenti in Corso del Popolo, 63 a Terni e parlerà delle opportunità per conciliare la vita della persona con il lavoro, aumentando anche la soddisfazione del personale e, di conseguenza, la stessa produttività.

L’obiettivo  – spiegano la Di Lernia, la Bouché e la presidente dell’ordine dei consulenti Maria Cristina Marchetti – è di allargare la conoscenza e l’utilizzazione di questi strumenti e di sottolineare i vantaggi per le aziende di favorire la conciliazione tra vita e lavoro.

La difficoltà di conciliare vita e lavoro costituisce – proseguono – il principale ostacolo al raggiungimento delle pari opportunità tra uomo e donna nel mondo del lavoro, con una perdita nell’utilizzo del grande patrimonio di cultura ed esperienza del quale le donne sono portatrici.

D’altra parte  – aggiungono – è stato calcolato che la mancata occupazione delle donne rappresenta una perdita almeno del 7% nel PIL nazionale. L’evoluzione tecnologica e sociale, oggi più che mai, “rompe” i vecchi schemi e apre a nuovi scenari che consentono di conciliare al meglio le esigenze di vita (delle persone) e di lavoro (delle imprese e anche degli studi professionali).

Il lavoro agile (smart working), in particolare, può rappresentare una soluzione efficace per conciliare entrambi gli impegni, garantendo allo stesso tempo un aumento del coinvolgimento del singolo all’ambiente di lavoro, con conseguenti effetti positivi a catena per l’intero sistema aziendale.

Per cogliere le nuove opportunità dello “smart working” (e del “telelavoro”, che pure sarà analizzato) – dicono ancora – occorre però che si produca un cambio di mentalità, in primo luogo in chi gestisce i rapporti di lavoro, perché ci si renda conto che – in ben individuate situazioni – la prestazione può essere meglio resa in un luogo che si trova al di fuori delle mura dell’impresa. Attuare il lavoro agile disciplinato dalla legge 22 maggio 2017, n. 81, vuol dire introdurre nuovi stimoli nei collaboratori e trovarsi a gestire notevoli risparmi economici, dato che “meno spazi aziendali uguale meno costi”.

Nel corso dell’incontro, che illustrerà la normativa vigente, faremo anche il punto sul contratto a termine, sul lavoro intermittente e sulla somministrazione, sempre nell’ottica di evidenziare gli strumenti di “flessibilità” gestibili con sicurezza e grande efficienza”.

Foto: web ©

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