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Festa di Santa Fermina, Piemontese: “Esempio di fede e rispetto”

Celebrata ieri ad Amelia la festa di Santa Fermina patrona della città e copatrona della diocesi di Terni Narni Amelia. Una celebrazione che è un evento comunitario religioso e civile, un incontro annuale tra Amelia e Civitavecchia per rinsaldare il gemellaggio tra le due città nel nome della comune patrona Fermina, giovane martire del III secolo.

Il solenne pontificale è stato presieduto nella concattedrale di Amelia da padre Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni-Narni-Amelia, alla presenza dei sacerdoti della diocesi e dei sindaci di Civitavecchia, Amelia, Alviano, Attigliano, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina e Penna in Teverina, animata dalla corale “Amerina”.

La celebrazione è stata introdotta dalla suggestiva rievocazione storica della pesatura e offerta dei ceri, secondo gli Statuti del 1346 e dall’accensione dei ceri con la “Fiaccola S. Fermina” partita in mattinata da Civitavecchia e portata in staffetta dalle associazioni sportive di Civitavecchia e Amelia. Nei tradizionali abiti del Trecento, i rappresentanti dei borghi del territorio comunale offrono alla patrona grossi ceri il cui peso equivale simbolicamente a quello dei nuclei familiari presenti nel borgo che essi amministrano.

«La festa della patrona Santa Fermina è il momento in cui si celebra l’identità civile e cristiana della città – ha ricordato il vescovo nell’omelia – per la quale Fermina è iniziatrice e fondamento. Fermina ci insegna a vivere i disagi e i mali dell’esistenza nella logica di Gesù, vero chicco di frumento che per amore è piantato in terra e muore per portare frutti di vita. Fermina ci insegna la fede incrollabile in Dio, l’amore al Vangelo, il rispetto della persona, la purezza dei costumi, l’aiuto al prossimo con la preghiera e le opere».

Il rispetto della persona nel vivere sociale sono stati sottolineati dal vescovo alla vigilia della giornata contro la violenza alle donne: «Una società, che in nome delle libertà individuali, ha smarrito il riguardo per la persona e la sua dignità, il pudore, il rispetto del proprio corpo e di quello degli altri. Pornografia e ogni genere di avvilimento della dignità umana, di volgarità che si cercano nei social network e che ci entrano in casa tramite TV, internet, non sono cose ritenute perniciose. Ma non è così.

L’aria ormai è inquinata. Per giorni e giorni ci si è giustamente indignati per tanta violenza fisica, morale e sessuale in particolare sulle donne, ma non si ha il coraggio di indignarsi o di abbattere il clima generale ormai inquinato e saturo di provocazione, di ammiccamento, di pubblicità e di sollecitazione allo sfruttamento sessuale, alla curiosità morbose, alla vendita del corpo umano, alle donne come oggetto.

Non vogliamo solo gridare allo scandalo. In occasione della festa di santa Fermina, ogni anno vogliamo riflettere e compiere qualche gesto contro senso: scelta di approfondimenti culturali che promuovono, bellezza e gioia, e cambiare canale dove impera la superficialità e la volgarità. Relativizzare i social media, il più delle volte palestre di pettegolezzi, di dibattiti violenti dai giudizi che rompono l’armonia e creano divisioni. Vigilare sui propri pensieri, letture, frequentazioni. Infine una visione positiva della vita, sostenuta dalla fede, dalla preghiera e da una vita cristiana semplice e arricchita dalla carità e dalla comunione con la Chiesa».

Ed infine l’augurio alla comunità amerina: «Esprimo l’augurio che la città, il territorio e la comunità ecclesiale, governanti, pastori, cittadini e fedeli, possano sperimentare un tempo di benessere, di concordia, di rinnovamento morale e di fervorosa vita cristiana nel presente e nelle generazioni future».

Al termine della celebrazione il priore del capitolo della concattedrale mons. Antonino De Santis ha annunciato i vincitori del concorso “S.Fermina” riservato alle scuole dell’amerino.

Foto: Diocesi Terni ©

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