“Amo vivere in mezzo alla natura, svolgere lavori manuali e viaggiare. Viaggio nel modo che considero il migliore al mondo, quello in cui si gode il panorama, quello che invita al contatto con la gente e che lascia la possibilità di conquistare la meta giorno dopo giorno”. Lo ha raccontato al pubblico del castello di Alviano Marco Invernizzi, l’uomo che in sella alla sua bicicletta ha percorso 40mila chilometri, visitato 35 paese e cinque continenti.
Invernizzi è stato ospite ieri del Comune e di Sistema Museo che ha organizzato la presentazione suo libro “Errare è umano, il giro del mondo in bicicletta” proprio al castello di Bartolomeo. “Sono ancora tante le domande che mi pongo sulla vita, ma una cosa e certa – ha detto Invernizzi – voglio continuare a sognare. Il sogno mi permette di immaginare, sperimentare, confrontarmi e infine di non avere dubbi su quello che voglio davvero.”
L’autore ha ricordato cosa lo ha spinto a raccontare la sua storia di viaggi. “Spero possa essere una scintilla o qualcosa di simile per accendere il personalissimo sogno che ciascuno di voi conserva da qualche parte dentro di se – ha affermato durante la presentazione – magari nascosto, rinnegato, censurato per mille ragioni, ma scolpito indelebilmente nel vostro cuore. Io quel sogno ce l’avevo e non volevo rassegnarmi a farlo rimanere tale. Volevo trasformarlo in realtà”.
“Siamo molto felici di aver potuto ospitare Invernizzi – ha detto il sindaco Giovanni Ciardo – la sua storia, che ha il sapore della fatica, della determinazione e dell’avventura oltre a questi valori, può essere da stimolo per i giovani e non solo, a superare i confini dei propri territori e guardare le bellezze e le diversità del mondo. Lo sport – ha concluso Ciardo – rappresenta per le piccole realtà come la nostra una delle attività principali, quindi mi auguro che attraverso il racconto di questa impresa si possano cogliere tutti gli altri risvolti”.
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