“La giornata di oggi (ieri 17 novembre, ndr) segna una tappa del lavoro svolto in questi anni, ma è anche l’avvio di un percorso in cui Regione, mondo della scuola, Comuni, Province, famiglie si impegnano a lavorare insieme, con un approccio che mette insieme strumenti e risorse delle politiche che riguardano la scuola, il lavoro, le imprese, per garantire ai nostri giovani, in una società sempre più globale e sempre più divisa fra vincenti e perdenti, di essere dalla parte dei vincenti, per istruzione, bagaglio di competenze, per inclusione sociale”.
È quanto ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, concludendo gli Stati generali della scuola e del sistema di istruzione e formazione professionale.
“Dobbiamo fare in modo che, come avvenuto in passato fra gli anni Cinquanta e Novanta – ha detto la presidente – la scuola torni ad essere un importante ascensore sociale. La leva per uscire dal rallentamento successivo e per allinearci agli obiettivi europei del 40% dei laureati rispetto alla popolazione nel 2030 è quella di agire sui percorsi di istruzione e formazione.
L’Umbria – ha aggiunto – ha ottenuto risultati importanti, c’è un basso tasso di dispersione scolastica, non ci sono minori a rischio di emarginazione. Ma non ci dobbiamo accontentare. Anche sul fronte delle opportunità occupazionali che dobbiamo garantire, c’è bisogno di aiutare l’innovazione della società e intercettare i bisogni delle imprese e del territorio, con competenze tecnico-scientifiche, del pensiero, della creatività”.
“Serve il contributo di tutti – ha proseguito – ed è importante che i tavoli tematici che si sono riuniti oggi proseguano nel loro lavoro. Vogliamo essere un laboratorio per realizzare quanto ci chiede il sistema di istruzione e formazione, ma anche per portare avanti esperienze regionali, ad esempio su un tema importante quale quello della società plurale dove la sfida della sicurezza passa anche attraverso l’inclusione nell’infanzia e nell’adolescenza”.
Affrontando il tema dell’edilizia scolastica, la presidente Marini ha ricordato come “per la prima volta ci sono a disposizione importanti risorse che ci consentiranno in un triennio di intervenire su 180 edifici, a fronte dei 30-40 della programmazione precedente”.
“Per la Regione – ha detto ancora – la scuola è e rimane una priorità, come dimostrano i finanziamenti messi a disposizione dal bilancio regionale, nonostante le minori risorse disponibili.
Abbiamo dato prova di qualità, ma non basta: dobbiamo agire sul fronte della disabilità per dare risposte più appropriate così come si deve incidere meglio sotto il profilo delle opportunità occupazionali, cogliendo le possibilità che ci offrono ad esempio la riforma degli istituti professionali e il sistema duale, l’alternanza scuola-lavoro, il sistema degli Its.
Anche per quanto riguarda il sistema integrato per la fascia d’età da 0 a sei anni, non vogliamo accontentarci del primato nazionale che l’Umbria ha per la percentuale di iscritti ai servizi educativi da 0 a tre anni, che sono il 37 per cento, ma dobbiamo progressivamente tendere al 100 per cento come per la scuola dell’infanzia che da anni è parte integrante dei percorsi di istruzione”.
“Va rafforzata la qualità complessiva del sistema di istruzione e formazione e uno degli obiettivi della Regione – ha concluso – è quello di arrivare entro la fine della legislatura anche all’accreditamento dei nostri servizi scolastici, a partire da quelli dell’infanzia: un grande ‘passaporto’ per i nostri studenti, ma anche per i docenti, in grado di fare la differenza per il loro futuro”.
Foto: Regione Umbria ©