buffetti
buffetti
cottorella
LUMINAE
tecno adsl
Italia Life

“Svezia squadra di profughi”. E Pochesci è a rischio deferimento

Mister Pochesci, dopo il video lanciato ieri sui social  (Guarda il video), rischia, si legge su Repubblica, un deferimento per slealtà sportiva.

(da Repubblica)”Venerdì  l’Italia con una prova disastrosa è stata battuta 1-0 dalla Svezia nell’andata dei play off per la conquista dei Mondiali di Russia 2018. L’allenatore della Ternana Sandro Pochesci in conferenza stampa ha attaccato la Svezia definendola squadra di profughi e adesso rischia grosso. Di seguito quanto si legge nell’edizione odierna de “La Repubblica”.

“Il nome di Sandro Pochesci a molti dirà poco. O forse era così fino a ieri, quando l’allenatore della Ternana, al primo torneo di serie B dopo una carriera tra dilettanti e Lega Pro, si è regalato i suoi 15 minuti di celebrità con uno sfogo becero contro la nazionale di Ventura e con delle frasi razziste: «Se semo fatti mena’ da una squadra de profughi» è l’incipit. Sembrava che le sorti azzurre lo preoccupassero più della sua partita di oggi con il Novara.

E più Pochesci parlava, più la sua collera montava infelice: «A portare tutti stranieri in Italia è successo che non c’è più nessuno che mena, siamo diventati una squadra di “pariolini”. Prima l’Italia menava e vinceva, oggi ci menano e piangiamo».

Tono di voce alto, occhi sbarrati: il video è diventaro virale. Calciatore al massimo fino alla C2 dopo le giovanili nella Lazio, oggi a 44 anni l’allenatore romano è convinto di avere in tasca la ricetta per salvare il calcio italiano. Il problema che più pare ossessionarlo è l’ingresso degli stranieri nel nostro Paese: «Le squadre Primavera sono fatte tutte da stranieri, basta. Ogni mese esce un oriundo e lo mettiamo dentro.

Ma una squadra di Lega Pro contro la Svezia avrebbe vinto». Nel calderone verbale è finito pure Ventura: «Se la mia squadra ha paura, io me ne vado e metto uno più coraggioso, perché forse sono io che ho trasmesso paura. Usciamo pure da questo Mondiale, è una vergogna».
Foto: (archivio) TerniLife ©

Print Friendly, PDF & Email