Offrire formazione, costruire cultura e dare un servizio migliore al cittadino. Questi gli obiettivi del corso ‘Cannabis, il farmaco e la droga’ sintetizzati da Marco Cotone, segretario di Uil Fpl in Umbria, in apertura dell’iniziativa formativa, rivolta a tutte le professioni sanitarie, che il sindacato ha organizzato a Terni, nell’aula magna del Dipartimento di Medicina e chirurgia dell’Università degli studi di Perugia. Grande la partecipazione al corso, cento infatti gli iscritti, come ha ricordato il segretario provinciale ternano di Uil Fpl Gino Venturi.
“È stato un successo, abbiamo dovuto rifiutare tantissime richieste – ha confermato Venturi – tanto che pensiamo di fare una seconda edizione. La cannabis come farmaco, è acclarato, dà molti benefici eppure ci risulta una grande ritrosia nel suo utilizzo.
Abbiamo voluto fare questo corso, riconosciuto dal Ministero della salute nel programma di educazione continua in medicina, per approfondire il tema e lo abbiamo pensato con un approccio multidisciplinare”. Presenti, infatti, figure professionali di differenti ambiti scientifici, dalla medicina alla veterinaria, dalla farmacia alla psicologia, sia tra i corsisti che tra i professori.
Come docenti del corso sono intervenuti i dottori Maria Antonietta Calzola, dell’Usl Umbria2, Giovanna Ballerini, dell’Ospedale Careggi di Firenze, Stefano Coaccioli, direttore clinica medica dell’ospedale di Terni e docente dell’Università degli Studi di Perugia, Fabio Conforti, direttore sanitario del Centro medico di Spoleto, Adiberto Favilli, già primario di Terapia del dolore e cure palliative dell’Ospedale di Narni, Gigliola Paolucci Ragni, psicologa, Elena Battaglia, Veterinario, Alessandro Betti, farmacista, Alessandra Ortenzi, primo dirigente della Questura di Terni, Emilio Petrucci di Hesalis srl e William Raffaelli, presidente di Isal per la ricerca sul dolore.
“Con questa iniziativa – ha aggiunto Cotone – vorremmo provare a fornire una cultura diversa rispetto all’utilizzo della cannabis per uso farmacologico perché ci siamo resi conto che all’interno anche del mondo della sanità vi sono delle resistenze rispetto a questo farmaco che nella terapia del dolore potrebbe essere estremamente utile”.
“La terapia del dolore – ha spiegato il dottor Coaccioli –, soprattutto del dolore cronico, nonostante la presenza di almeno tre leggi dello Stato italiano, trova ancora gli operatori sanitari e la popolazione in generale poco informati e formati.
Per quanto riguarda il dolore cronico, c’è la necessità di dare risposte a circa un quarto della popolazione italiana. I mezzi e i farmaci ci sono, non ci sono ostative e negatività da parte delle autorità ecclesiastiche, per esempio, come molti pensano. C’è bisogno di fare formazione e informazione. La cannabis entra nello scenario terapeutico del dolore cronico, per esempio della fibromialgia e della sclerosi multipla, perché sfrutta, come la morfina e i derivati della morfina, quindi gli oppioidi, dei recettori che sono fisiologici, naturali, endogeni, e che ognuno di noi ha. Si tratta di sfruttare in maniera adeguata, con una preparazione scientifica, le sue proprietà”.
“Uso i cannabinoidi per il trattamento del dolore da più di un anno – ha concluso il veterinario Battaglia – e ne sono entusiasta. Ho scoperto che questa cultura in America è molto più avanzata. Vorrei che tutti si informassero e spingessero i veterinari a informarsi perché siamo indietro anni luce. Siccome questa erba ha delle proprietà importanti che possono alleviare il dolore, io vorrei che tutti si educassero, che lo facesse la società in generale”.
A patrocinare il corso sono il Dipartimento di Medicina e chirurgia dell’Università degli studi di Perugia, l’Asl Umbria 2, l’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, dell’Isal, dell’Ordine degli psicologi dell’Umbria, e degli Ordini provinciali ternani dei medici, dei medici veterinari e dei farmacisti.
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