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Sisma, Marini: “Realizzato un lavoro straordinario, ma all’inizio non è stato facile”

“Il terremoto di un anno fa modificò profondamente il quadro dei danni che l’Umbria e la Valnerina avevano avuto a seguito dei precedenti sismi. Ed emerse subito che la ferita che il terremoto aveva inferto alla nostra terra era profonda. In questo anno, tutti, abbiamo lavorato senza sosta ed i numeri di oggi rappresentano le ‘pietre pesanti’ di quanto fatto”.

È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta alla iniziativa di ringraziamento e di ricordo, organizzata congiuntamente da Regione e Comune di Norcia.

Un intervento, quello della presidente Marini, dedicato nella prima parte alla descrizione puntuale di tutta l’attività svolta negli ultimi dodici mesi, finalizzata prima di tutto all’assistenza alle persone, con la realizzazione dapprima dei container collettivi e, successivamente della cosiddette “casette”; alla messa in sicurezza di tutto il patrimonio edilizio, di quello culturale ed artistico, delle chiese, strutture ed edifici; alla fruibilità del territorio e dei centri storici, riducendo il più possibile le “zone rosse”; il ripristino della viabilità; la costruzione delle nuove scuole; la ripresa delle attività economiche, produttive, ricettive ed enogastronomiche.

“In questo anno – ha aggiunto Marini – abbiamo anche lavorato a definire sia il quadro normativo, sia quello procedurale, per consentire l’immediato avvio anche della ricostruzione pubblica e privata”, e ringraziando sia il Governo che il Parlamento, la presidente ha definito “pietre pesanti” anche quelle che lo Stato ha garantito sin da subito: risorse finanziarie ed un quadro normativo certo.

Così come è stato di fondamentale importanza il ruolo svolto dalla Protezione civile e dall’Ufficio del commissario straordinario per la ricostruzione, guidato prima da Vasco Errani, e successivamente dall’onorevole Paola De Micheli, che ha presenziato all’iniziativa di oggi.

“Ora – ha proseguito la presidente – siamo nelle condizioni per proseguire l’opera di ricostruzione che realizzeremo con serietà e responsabilità, come ha già fatto in passato chi ci ha preceduto e come è costume di questa terra. Una ricostruzione che dovrà guardare al futuro, per consegnare alle nuove generazioni un patrimonio ancor più sicuro”.

Marini ha poi voluto ricordare il grande contributo di solidarietà venuto da tutta l’Italia (“spenderemo fino all’ultimo centesimo dei soldi che gli italiani hanno con generosità donato, realizzando opere nei comuni del cratere destinate a servizi di protezione civile, per le attività didattiche nelle scuole e per il restauro di beni culturali mobili”), dall’Europa, che per la prima volta ha stanziato una cifra considerevole a favore delle regioni colpite dal terremoto.

La presidente Marini ha poi riferito che nelle prossime settimane Giunta regionale e Assemblea legislativa regionale si occuperanno della nuova legge regionale che dovrà dettare le norme in materia di edilizia ed urbanistica nelle aree che saranno interessate dalla ricostruzione.

Infine la presidente ha voluto dedicare un passaggio del suo intervento alla responsabilità degli amministratori pubblici: “Non è affatto semplice – ha detto – per chi ha responsabilità istituzionali ed amministrative gestire una emergenza dettata da forti terremoti. E senza cedere ad una pur comprensibile emozione, oggi posso dire che, con tutti i limiti e le difficoltà, è stato realizzato un lavoro straordinario, ma all’inizio, credete, non è stato, come dicevo, né semplice, né facile”.

Ecco alcuni dati dell’attività a un anno dal sisma del 30 ottobre 2016

Secondo l’ultimo rapporto elaborato dalla Protezione civile regionale, sono state condotte 43.381 verifiche su edifici privati, 235 verifiche su edifici pubblici e 355 su edifici scolastici. Gli edifici danneggiati e non utilizzabili sono oltre 11mila.

Le persone ad oggi assistite sono 7.433 di cui: 526 cittadini (236 nuclei) in strutture ricettive; 376 in Sae (soluzioni abitative d’emergenza); 335 in container collettivi; 164 nei Mapre (moduli abitativi provvisori rurali d’emergenza); 5882 in autonoma sistemazione; 150 in soluzioni abitative ante sisma 2016.

Per quanto riguarda le “Sae”, ne sono state realizzate 370, di prossima realizzazione sono 79; entro fine anno saranno realizzate le restanti 309 per un totale di 758 (il 100%). Sono state progettate 3 tipologie di Sae accessibili per persone con disabilità; sono state valutate 192 persone con disabilità richiedenti Sae; sono state assegnate 102 Sae accessibili e personalizzate (pari al 13 per cento del totale) a Norcia, Cascia e Preci.

Per il settore zootecnico, sono state verificate 285 aziende con un bisogno rilevato in 192 aziende. Sono stati già tutti consegnati i 68 Mapre necessari, i 43 moduli sostitutivi delle stalle per i bovini da latte, i 33 per i bovini da carne, i 40 per gli ovicaprini, i 74 depositi/fienili e le 44 tettoie.

Per le misure e opere provvisionali di messa in sicurezza (beni culturali, beni comunali non culturali, uso scolastico, cimiteri, municipi) sono stati investiti 10 milioni e 750mila euro; altri 18 milioni di euro per interventi sulla viabilità.

Sono stati verificati 366 edifici scolastici, di cui 233 (il 63%) agibili; 94 (26%) sono risultati temporaneamente inagibile e per 45 di questi sono stati autorizzati dalla Regione 45 interventi urgenti (per un importo di 1 milione di euro) finalizzati alla riapertura immediata degli edifici lievemente danneggiati; sono 23 (6%) gli edifici parzialmente inagibili e 16 (5%) quelli totalmente inagibili.

Cinque edifici sono stati oggetto di ricostruzione ex novo per l’anno scolastico 2017/2018 (due a Spoleto, uno a Perugia, uno a Foligno e uno a Giano dell’Umbria); i restanti 11 edifici sono ricompresi nel secondo stralcio del programma di interventi sugli edifici scolastici danneggiati.

I beni culturali mobili prelevati dalle chiese e dalle altre strutture inagibili sono circa 6mila e sono ricoverati al deposito per la messa in sicurezza dei beni culturali a Santo Chiodo di Spoleto.

Quanto alla delocalizzazione provvisoria delle attività produttive, sono state presentate 350 domande. Sono state consegnate 24 strutture per attività commerciali e 20 per attività professionali a Norcia, 2 per attività di insacchettatori a Castelluccio di Norcia, 6 per attività commerciali a Cascia.

Per l’attività di ricostruzione, alla data del 16 ottobre 2017, sono state presentate 162 domande per la ricostruzione leggera (abitativo e produttivo, danno lieve); 5 per la ricostruzione pesante di abitazioni e 63 per edifici a uso produttivo.

Le donazioni in denaro raccolte con il numero solidale 45500 e attraverso il conto corrente bancario aperto a favore delle popolazioni terremotate sono state così suddivise: 1 milione di euro per dotazioni e apparecchiature per la scuola; 3 milioni e 100mila euro per i centri di comunità, 520mila euro per il restauro di beni culturali mobili, per un totale di 4.620.000 euro raccolti.

Foto: Regione Umbria ©

 

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